588 Pahte II - Carle di ieri. COME LA TRANSILVANIA PERDETTE L'AUTONOMIA. « La Transilvania — è con questo esordio storico che cominciarono presso a poco tutti i miei intervistati rumeni — fino al 1867 fu sempre un paese pienamente autonomo: numerosissimi documenti stanno lì a provarlo nel modo più apodittico. Anzi uno dei primi atti dell'imperatore Francesco Giuseppe, quando salì al trono, fu quello di riconoscere pubblicamente l’indipendenza transilvana e nella Dieta di Her-mannstadt del 1863 il Monarca confermò ed assicurò che si sarebbero « mantenuti inalterati, tutti e ciascuno, in generale ed in particolare nei loro diritti, gli editti, i privilegi, le immunità ed esenzioni che a questo nostro granducato di Transilvania furono dati e concessi da S. M. il defunto e beatissimo imperatore Leopoldo I ». Come avvenne, quindi, che la Transilvania perdette la sua autonomia? a Nel 1848, quando scoppia la rivoluzione separatista in Ungheria, i rumeni stanno a fianco dell’imperatore, contro i ribelli: allora essi — dice un memoriale rumeno — mossero per i primi all’est della monarchia, contro i fanatici. In questa lotta, la nazione rumena diede innumerevoli prove del suo valore, della sua incrollabile fedeltà al proprio legittimo ed amato sovrano, ma ebbe d’altra parte a sopportare sacrifici che avrebbero facilmente tratto alla disperazione qualunque altra nazione, specialmente perchè il nemico rinnovava con sempre maggior violenza i propri attacchi, metteva a sacco e riduceva in cenere centinaia di villaggi, uccideva oltre 10.000 uomini, senza distinzione di età e di sesso ». Anche in seguito i rumeni lottarono con devota abnegazione per l’esistenza e la grandezza dell’impero. Ma il kossuthismo intanto progrediva e nel 1866, dinanzi al pericolo della guerra, l’Austria volle ad ogni costo accordarsi con i magiari. Venne così a porto il compromesso del 1867. L’Ungheria potè annettersi la Transilvania, i fedeli rumeni furono sacrificati ai ribelli ungheresi: la Dieta di Her-mannstadt fu disciolta. In quell’epoca hanno origine le calamità dei rumeni d’Ungheria, che il Governo di Budapest vuole magiarizzare. Veda — esclama a questo punto dell’esposizione uno dei miei intervistati ■— veda che cosa scriveva a questo proposito il Brote, il più autorevole fra gli storici della questione rumena in Ungheria: «davvero i diritti politici dei rumeni nel corso dei negoziati confidenziali fattisi a Vienna per la conclusione del compromesso ungherese non furono considerati che come vittime da sacrificarsi ai magiari per addolcirli ».