456 Pabte II - Cane di ieri. delle informazioni, degli studi, delle mostre commerciali, industriali e sociali. Dispone inoltre di un attivo gabinetto d’analisi merceologiche. Organizza cicli di conferenze e di lezioni su soggetti economici e tecnici. LA FORTUNA ECONOMICA DI TRIESTE ED IL SUO AVVENIRE. Trieste ha animati commerci, industrie prosperose, vaste compagnie di navigazione, numerosissimi istituti bancari, imponenti società di assicurazioni. Trieste è città di lavoro e di molteplici prospettive di guadagno. Trieste è città ricca. Perciò cupidi occhi teutonici e slavi convergono con desiderio sull’estremo emporio dell’ Adriatico; perciò molte mani rapaci — istigate anche da chi crede di aver interesse nella distruzione del carattere italiano del paese — si allungano sull’antico e dovizioso porto tergestino con mire di dominio. A costoro, però, la conquista non riuscirà certamente; che Trieste sa sfoderare infinite energie; di resistenza nazionale, come di abilità e di ardimenti economici. Delle prime è documento irrefutabile il fervore con cui giornalmente i triestini lottano per Vitalianità della loro terra. Delle seconde, quale esempio più convincente della fortuna economica stessa di Trieste? Lo sviluppo economico dell’emporio è dovuto, infatti, alle virtù creative ed alla tenacia di lavoro dei suoi abitanti italiani; alla intraprendenza dei suoi uomini d’affari, alle iniziative dei suoi armatori e dei suoi naviganti, all’abilità ed al sapere tecnico dei suoi industriali, alle attitudini finanziarie, alle capacità commerciali, al senso d’organizzazione dei suoi assicuratori. E questi coefficienti personali sortirono il più grande successo, perchè il campo della loro estrinsecazione era propizio, perchè la felice posizione geografica del porto l’aveva quasi predestinato, sin dal suo primo sorgere, a divenir lo scalo, attraverso il quale sarebbe passata parte delle correnti del traffico fra l’Europa centrale, il Levante e le Indie. La posizione commerciale di Trieste è sicura. Con Venezia e con Fiume, Trieste fraternamente divide i traffici ed il dominio dell’Adriatico: non v’è motivo di competizioni economiche, fra le tre città sorelle, unite dal vincolo indistruttibile dell’unica favella. La lotta da sostenere è contro i parti nordici ed essa dovrà accomunare in unità di atteggui-menti e di accordi di difesa e di offesa i tre empori dell’Adriatico. E in un avvenire, che speriamo non lontano, alle battaglie dei porti adriatici contro quelli del nord dovranno unirsi anche i due grandi