152 Parte I - Considerazioni di oggi. France. Grande Loge de France. Congrès des Maçonneries des Nations alliées et neutres, les 28, 29 et 30 juin 1917. Paris. Imprimerie Nouvelle, a pagg. 28-29». E ciò fa pensare al gravissimo pericolo che può rappresentare la potenza di simili associazioni irresponsabili e segretamente operanti, quando il loro punto di vista quanto alla politica interna e peggio ancora alla estera contrasti con quello assunto dal Governo, il quale, oltre ogni altra considerazione, possiede esso solo tutti gli elementi e le facoltà per trattare gli interessi della Nazione ». A questo giudizio definitivo del Parlamento italiano ogni aggiunta guasterebbe. Quale strazio siano state per i dalmati la scarsa comprensione, la insufficiente simpatia di una parte della popolazione italiana per la loro causa, è difficile dirsi. L’amarezza riempiva il cuore del capo dell’irredentismo dalmata, l’avv. Roberto Ghi-glianovich, cuore nobilissimo fra tutti, patriotta a nessuno secondo, italiano classico, nella più piena significazione della parola. Egli ne soffriva atrocemente e quasi si accusava di insuf-ficente capacità a convincere, a fare proseliti, a trasfondere negli altri il suo inesauribile entusiasmo patriottico, la sua potente volontà di fede. Spesso l’illustre e caro amico, si sfogava con chi scrive e con altri nazionalisti contro la indifferenza di tanti italiani, che andavano per la maggiore e si indignava particolarmente per quella di talune personalità dell’irredentismo giuliano ed era pieno di sdegno per il contegno reticente prima, subdolo quindi, ostile in fine, della massoneria. La massoneria di palazzo Giustiniani aveva consentito che qualcuno, aderente suo, facesse il nome della Dalmazia, per le rivendicazioni nazionali, fintanto che, come si è visto, ciò poteva servire a rendere inevitabile la guerra con l’Austria e la scesa in campo accanto alla Francia. Ma, appena questi obiettivi raggiunti, appena estesa la dichiarazione di guerra anche alla Germania, l’ostilità della Massoneria contro la Dalmazia divenne sempre più intensa ed attiva, Roberto Ghiglianovich, uomo di una bontà d’animo e di una dolcezza incomparabili, era tutto vibrante di sdegno e moltiplicava la sua azione infaticabile di propaganda, non con-