L’esaurimento economico dell’Austria. In pochi Stati meglio che in Austria-Ungheria, si può osservare l’intima, profonda connessione esistente fra la struttura politica e le vicende economiche. Per l’eterogeneità della sua composizione, che l’esauriva in isterilì lotte interne e le creava tutto intorno pericoli esteri serii, la monarchia degli Asburgo fu costretta, negli ultimi anni, a seguire una politica finanziaria delle più condannevoli, una politica finanziaria le cui conseguenze si abbattono oggi con violenza schianta-trice sul vecchio organismo. Per fronteggiare le minaccie esterne i Governi di Vienna, e di Budapest profondevano somme ingenti nelle spese militari; per non aggravare il malcontento interno, che le lotte nazionali e la mancanza di un comune vincolo di Stato, dello « Staatsgedanke » rendevano sempre più aspre, si largheggiava nelle spese, si sanciva una politica finanziaria di compensi (per cui, quando in una provincia si eseguivano opere necessarie per 30 milioni, tutte le altre provincie dovevano fruire di uguali o corrispondenti benefici, ne avessero o non ne avessero bisogno), si accrescevano le paghe ed il numero degli impiegati (nelle provincie bilingid o trilìngui ci sono due o tre !impiegati di diverse nazionalità per fare il lavoro di uno solo, perchè i varii gruppi nazionali al Parlamento lo imponevano, il rifiuto di assumere nuovi impiegati, anche per ragioni amministrative pure e semplici, considerando essi una provocazione nazionale), mentre non si elevavano i tributi, non si riusciva a procedere a riforme finanziarie, così che i deficit si accumulavano sui deficit. Ogni anno che passava portava, per-t tanto, un contributo d’incremento del debito pubblico Austro-Ungarico di circa un miliardo. Ogni anno che passava, la situazione delle finanze austriache diveniva sempre più grave. Si visse continuamente di espedienti, nell’ultimo quinquennio, in Austria-Ungheria, e, quando scoppiò la guerra, un enorme peso morto gravava già sulla forza di resistenza della monarchia danubiana. Seguendo, anche dopo l’inizio Dalla “Idea Nazionale „ del 1 aprile 1915.