Il clero e l’italianità. 293 venirne, non si accordava troppo con la affermata ortodossia triplicistica, di cui il prudente autore aveva ammantato la sua prosa, la quale, ugualmente sentiva a mille miglia di irredentismo, ancorché don Silvestri si affaticasse a celarlo. Invano. Nessuno ne poteva restar ingannato e il Governo austriaco, dal suo punto di vista, fu perfettamente dalla parte della ragione, bandendo — e fu benevolo, limitandosi al solo bando — Don Silvestri dalle terre rappresentate al Consiglio dellTinpero. L’opera del Silvestri conteneva infatti delle conclusioni come le seguenti : « (pag. 71) I varchi giulii sono come delle paratoje idrauliche automobili, stabilite dall’Austria in ordine ad un proprio servizio di erogazioni militari. L’onda delle sue forze può, alzando opportunamente il proprio livello, spalancarle ed invadere i nostri piani; ma non così quella delle nostre, che, per necessità preordinata di cose, trova invece in esse un immenso ostacolo, che in condizioni normali nessuna pressione saprebbe vincere e nessuna percossa sfondare. - (pag. 88) Ruggero Bonghi, studiando il problema del nostro confine, venne a dire cose così santamente vere che io non penso di defraudarne il lettore : anzi le sue opinioni io espongo davvero come la morale nazionale da ricavare dalle cose che io tentai fin qui di chiarire. Prima di tutto si pone il problema : noi dobbiamo conseguire migliore frontiera che non è ora la nostra : ed abbiamo il diritto di volere che la regione tutta, che senza dubbio è geograficamente italiana, sia anche politicamente italiana... (pag. 90) Noi non dobbiamo gridare che abbiamo italiani da redimere. Ma ci sono terre naturalmente italiane non ancora politicamente tali. Però non v’ha nulla di meno proprio a renderle tali che le cospirazioni interne e i clamori deWltalia irredenta. Uno Stato grande, come è ormai l’Italia, ne è reso debole. Io credo che quanti italiani v’hanno in codeste regioni desiderosi davvero di vederle unite col Regno d’Italia, dovrebbero, prima di tutti, giudiziosi come si mostrarono sempre, respingere apertamente ajuti tanto fallaci e strepiti tanto vani, volti a tutt’altro intento che a quello che annunciano. Il sentimento civile e serio, che essi così esprimessero, gioverebbe forse a raddrizzare