280 Parte I - Considerazioni di oggi. danneggiarli, li avrebbero in realtà quasi favoriti. « La posizione artificiale loro creata — scriveva un grande italiano, Carlo Cattaneo, che alle interdizioni poste agli israeliti aveva dedicato uno studio veramente insigne — alimentava le gigantesche fortune degli ebrei, rendendo da un lato grassi ed assidui i lucri e stimolando le attività anche nell’apice della ricchezza ed accrescendo dall’altro lato i risparmi e le accumulazioni. Non v’era un poter magico per cui l’oro dell’ebreo si moltiplicasse più di quello del turco o dell’indiano. La magia che lo ha arricchito, stava nelle ereditarie interdizioni. Anche la sola interdizione della possidenza, prodotta da cause geografiche, bastò ad imprimere un’indole essenzialmente mercantile a molte città e a renderle mirabili per opulenza: tali furono Tiro, Atene, Amalfi, Venezia, Genova ». Indubbiamente contribuì pure ad accrescere la tenacia di resistenza, la vitalità del popolo ebraico il fatto, che la speraiiza nella vita futura era, come asserisce il Luzzatti, poco viva e consolatrice per gli ebrei. I quali non si adagiavano perciò in una celeste visione d’al di là, dimentichi della vita terrena e assorti nella contemplazione ideale delle beatitudini della vita futura, ma alle persecuzioni ed alle interdizioni, opponevano, col coraggio della disperazione, sempre rinnovata resistenza e crescente vigoria e alacrità di attività procacciatrici. Con la concentrazione, dapprincipio volontaria e poi forzata, durante secoli e secoli, di ogni sforzo, di ogni attività e d’ogni ambizione nella vita degli affari, l’abilità commerciale e bancaria degli ebrei s’accrebbe potentissimamente ed « essi portarono, come disse il Lombroso, nei commerci quello spirito insaziato di avidità ed anche d’inganno che in loro certo s’ingigantì colla pratica continuata ». Diventarono per tal modo gli ebrei i suscitatori d’iniziative ardite di produzione e di scambio, i creatori di più razionali ordinamenti di traffico, i fermenti della vita economica, gli stimoli che accelerano ed intensificano i rapporti d’affari, gli elementi che promuovono la ricchezza. Ma non è detto — era, questa, una pia illusione del 1913! — che gli ebrei debbano restar sempre precipuamente quasi i rap-