45 IL TIAVE E IL JMONTELLO 45 ve sarebbero, per effetto di tale tenace guerriglia, divenute da attaccanti attaccate e, perduri i collegamenti e l’orientamento, assai difficilmente avrebbero potuto resistere ai colpi di maglio delle nostre riserve, lanciate a masse su di esse; e sarebbero state costrette, in conseguenza, a desistere dalla lotta ed a ripassare — dato che vi riuscissero — il fiume. LA BATTAGLIA SUL FRONTE MONTANO Vedere le Guide: « Il Monte Grappa » ed « Il Trentino, il Pa-subio e gli Altipiani ». LA BATTAGLIA SUL MONTELLO E SUL BASSO PIAVE l’offensiva nemica a) Le fasi della manovra austro-ungarica. La manovra austro-ungarica constava di tre fasi : passaggio a viva forza del Piave, rottura del nostro sistema fortificato e dilagamento al di là, sulle retrovie delle Armate. Il passaggio a viva forza del Piave, operazione senza dubbio assai delicata e difficile, era stato regolato dai Comandi nemici nei più minuti particolari. Esso si sarebbe dovuto compiere nella notte e nel mattino della successiva prima giornata di azione; la rottura del fronte fortificato entro la stessa giornata. Infatti, per la 6* Armata era prevista l’occupazione di Montebelluna per le ore n della seconda giornata, e per il pomeriggio l’occupazione di Treviso e del basso Sile da parte della « Isonzo Armee ». Si dovevano adottare per la prima fase i seguenti procedimenti: Mentre l’artiglieria avrebbe rovesciato una valanga di ferro e di fuoco sulle nostre linee, gruppi di battaglioni di forza varia sarebbero stati traghettati e, ove possibile, anche fatti passare a guado, attraverso ai bracci del fiume più vicini alla riva sinistra per sorpren-