258 Pahte I • Considerazioni di oggi. urtavano contro alcun sentimento dei cittadini. I cittadini non volevano* naturalmente, saperne di far parte di una Confederazione germanica e di inviarvi i propri deputati; i cittadini volevano essere italiani e soltanto italiani, ma non per questo sapevano apprezzar meno i meriti della coltura tedesca, non per questo gradivano meno la compagnia degli elementi tedeschi d’Austria e di Germania. Gli italiani di Trieste boicottavano e spregiavano i « leccapiattini » — gli austriaci racimolati fra la feccia indigena e gli sloveni — ma erano in cordialissimi rapporti con i tedeschi, i quali, nelle elezioni, dopo essersi contati numericamente su di un candidato proprio, finivano col dare, nei ballottaggi, i loro voti alla lista italiana. I lontani episodi del breve conflitto fra la volontà italiana di Trieste e i tentativi tedeschi del Governo di Vienna non sembrano rivelare uno stato di particolare gravità. Così nel 1775-76 il Governo volle bensì sopprimere la scuola italiana del Comune, istituirvi la lingua di insegnamento tedesca, ma il Comune, senza perdere tempo, apriva... due scuole elementari pubbliche con lingua italiana. Botta e risposta, ma non appare dubbio che il più deciso e coraggioso dei due fosse il Comune italiano, non lo Stato. È, del resto, un tedesco, il Bòttger, che al principio della terza decade dell’ottocento (Cfr. Tamaro: Storia di Trieste, Roma 1924, voi. II, pag. 267), ammonisce a non qualificare Trieste una città tedesca, ciò essendo puro abbaglio, perchè « la sudditanza ed il reggimento di una città non possono farle perdere quella nazionalità e quella situazione geografica ch’ella ha naturalmente. Giacendo Trieste sull’Adriatico al di qua delle Alpi, non può appartenere che all’Italia, siccome anche per ogni altro riguardo vi appartenne sempre e vi appartiene tuttora». Altro caso. (Cfr. Tamaro, op. cit., pag. 289). Uno scrittore tedesco che abitò a Trieste fra il 1840 ed il 1850, lo Stieglitz, riconobbe anch’egli che lTstria è «una provincia d’Italia ». Il Raumer, pure tedesco, descrivendo un suo viaggio verso l’Italia, rivolgendosi ai suoi connazionali, diceva: «mi sia permesso di assegnare Trieste allTtalia». Quando in Austria l’elemento tedesco aveva un predominio