282 Parte I - Considerazioni di oggi. battaglia. Sì, anche sui campi di battaglia, perchè sono recenti gli episodi di valore e gli eroici ardimenti di alcuni soldati ed ufficiali israeliti in Libia. Quest’esempio luminoso veniente dall’Italia, che con profonda saggezza politica ed alti sensi di libertà e di solidarietà umana l’ha reso possibile, dev’essere motivo di giusto orgoglio per gli ebrei, che hanno visto espandersi in più larghi ed elevati campi le loro molteplici attitudini, e ridonda, anche, a maggior gloria del giovane eppur grande Regno, che ha indicato agli altri paesi la retta via da seguire per la soluzione del problema semitico, ardente ancora in troppi paesi ». Luigi Luzzatti diede alla mia conferenza e alle conclusioni di essa la sua autorevole approvazione ed il suo pubblico consenso. Ma fra i maggiorenti del Partito Liberale si sarebbe preferito che dell’argomento non si fosse parlato e tanto meno stampato. Ciò torna anche a maggior onore della loro sensibilità nazionale italiana. Del resto, in molti israeliti, da lunghi anni viventi a Trieste, più che di convincimenti religiosi profondi, si trattava di consuetudini, di tradizioni di famiglia, mancare alle quali sarebbe sembrato poco corretto, sopra tutto non di buon gusto. Parecchi celebravano così le feste ebraiche come quelle cattoliche. Numerosi erano i matrimoni misti. Dopo la liberazione, moltissimi vollero annullare qualsiasi differenziamento, anche il formalmente più lieve. Alcuni per convinzione matura, altri per fede sincera, altri per indifferenza totale, moltissimi per desiderio di comunanza completa con la propria Nazione, essi, in numero sempre maggiore, abbracciarono il Cattolicesimo. I vincoli di antica amicizia, quindi, fra i figli della madre comune, la Nazione, si sono rinsaldati anche nella comunanza della fede religiosa. L’epilogo non avrebbe potuto essere più mirabile e letificante.