110 Parte I - Considerazioni di oggi. gliamo qui ricordare con lo Scocchi (Cfr. Scocchi: «Guglielmo Oberdan» Trieste 1926, pag. 88 e seg.) che «il partito re-pubblicano, informandosi alle direttive della politica estera mazziniana, istituì !’Associazione per l’Italia irredenta, facendo coincidere la data della sua fondazione col settimo centenario della leggendaria battaglia di Salvore, il 21 maggio 1877. La presidenza onoraria si adornò dei nomi di Giuseppe Garibaldi, Aurelio Saffi, e Federico Campanella. La presidenza effettiva fu affidata dapprima al generale garibaldino Giuseppe A-vezzana, poi a Luigi Zuppetta e infine a Giovanni Bovio, coi quali collaborarono nelle varie regioni Vincenzo Brusco-Onnis, Egisto Bezzi, Felice Cavallotti, Gabriele Rosa, Stefano Canzio, Federico Gattorno, Quirico Filoppanti, Antonio Fratti, Felice Albani, Lodovico Marini, Roberto Mirabelli, A. B. Filipperi, Edoardo Pantano, Mario Rapisardi, Domenico Basilari, G. B. Cella. Alla associazione dedicò tutto l'ardore del suo temperamento esuberante Matteo Renato Imbruni, che ne aveva promosso la costituzione ed esercitava le funzioni di attivissimo segretario. Per quanto riguarda la classe popolare, sopra tutto gli artigiani, un’opera veramente meritoria di organizzazione e di propaganda di italianità, venne svolta dagli elementi più democratici del partito liberale, prima, e, poi, della democrazia sociale mazziniana. La Società operaia, 1’« Associazione Mutua», la «Lega degli impiegati» e la Camera del lavoro furono centri di attività sociali legate indissolubilmente alle idealità patriottiche. Giulio Cesari e Angelo Scocchi ne hanno narrato le particolari benemerenze e i fervidi sentimenti irredentistici dei condottieri, fra i quali meritano di essere particolarmente ricordati il Ra-scovich, lo Spadoni, Diomede Benco e lo stesso Angelo Scocchi. Con l’attività nazionale, nazionalista ed irredentista dei giornali si collegava in un certo senso l’acquisizione nel Regno di nuovi autorevoli aderenti alla causa della italianità e della liberazione delle terre italiane soggette all’Austria. Si possono rintracciare gli inizi della propaganda in favore della Venezia