338 Parte I - Considerazioni di oggi. narchico fu, forse la meno grave, anche perchè venne convenientemente velata ai popoli. La stranezza dei rapporti fra Ci-sleitania e Transleitania, fra Austria e Ungheria si manifestava, evidente, solo in occasione delle scadenze periodiche dei trattati — o «compromessi», nel gergo austriaco — fra i due Stati, per la disciplina dei reciproci rapporti economici, monetari, ecc. Nei lunghi negoziati relativi, le due parti tiravano di qua e di là, con interminabili trattative e discussioni e la Corona, dall’alto, assisteva, impotente, allo spettacolo poco decoroso e poco confacente alla sua autorità. A momenti, come nel 1902, si rasentò addirittura la possibilità dell’elevazione di una barriera doganale fra i due paesi. Fra austriaci ed ungheresi erano continui lo scambio di recriminazioni, di invettive, di accuse. Nel 1903 si accese, fra Austria e Ungheria, un fiero dissidio circa i quantitativi militari di ciascuno Stato. Secondo Sieghart (op. cit., pag. 612) «l’imperatore innegabilmente sacrificò il governo austriaco e la concezione austriaca per ottener pace dalla sua fedele Ungheria. Cedette anche nei riguardi degli uomini di Kossuth. Questa arrendevolezza verso gli ungheresi accese lo spirito combattivo degli czechi che avevano inscenato l’ostruzionismo. Il Presidente del Consiglio austriaco Koerber si dimise. Il Senato di Vienna fremeva di indignazione». Al posto di Koerber fu nominato presidente dei Ministri il barone Gautsch, persona grata agli czechi, già scolaro di Taaffe e ministro con Badeni — i due Presidenti più slavofili. Una soluzione evasiva dei rapporti austro-ungheresi faceva convergere sul 1907 le nuove rivendicazioni ungheresi : lingua di comando magiara nell’esercito ungherese; banca di emissione indipendente; protezione doganale per le industrie ungheresi anche di fronte all’Austria. Per girare lo scoglio magiaro, Francesco Giuseppe, superando la pregiudiziale parlamentare, scrupolosamente osservata dopo il 1867, nominava Presidente del Consiglio in Ungheria un generale con dei burocrati (ministero Fejervary-Kristoffj). Questo Governo extra-parlamentare fu denominato il Governo dei trabanti e raccolse su di sè tutte le antipatie della classe dirigente magiara. Seguendo l’esempio del Partito dell’indipendenza, tutti