444 Parte II - Carte di ieri. triestini sviluppa col Regno d’Italia, col Levante e con altri paesi, e qui i dazi preferenziali non c’entrano. Insomma tenuto conto del consumo locale e del hinterland immediato e dell’esportazione, si può calcolare che appena la metà del commercio triestino del caffè è dovuto ai dazi preferenziali: cioè intorno a 80 milioni di corone di valore su di un traffico complessivo di 2.8 miliardi di corone: circa il 3% del totale valore del movimento commerciale triestino! Sarebbe ora giunto il momento di parlare della politica tributaria. Riguardo ad essa si rileverà soltanto, che nonostante i fiscalismi gravosissimi, nonostante l’onere delle imposte pesantissime, nonostante, inoltre, l’errata politica commerciale che inceppa effettivamente lo sviluppo delle industrie, rincarando loro le materie prime e il prezzo della mano d’opera e chiudendo d’altra parte ad esse molte possibilità di sbocco e d’espansione all’estero, seppero tuttavia sorgere a Trieste numerose fabbriche, che potentemente alimentarono il commercio. La grande industria s’è, infatti, notevolmente sviluppata a Trieste. Molte fabbriche son sorte a Trieste, molte, superando ostacoli gravi, vincendo difficoltà d’ogni genere, riuscirono a vivere e a prosperare; altre invece si chiusero. Oggi, non si può più dire che Trieste sia una città esclusivamente commerciale; essa è ad un tempo centro di traffici e d’industrie. Le due attività economiche si prestano vicendevolmente la mano: le industrie danno lavoro al commercio ; il commercio fornisce la materia prima alle industrie e vende i prodotti di esse. Più avanti rileveremo le principali industrie di Trieste: ora vogliamo accennare soltanto ad un’industria speciale nella quale Trieste seppe eccellere: le assicurazioni. Gli stabilimenti di sicurtà triestini hanno fama e rete d’affari mondiali. Essi con le cifre enormi, imponenti dei loro bilanci, dei loro affari, delle loro riserve sono la più bella documentazione dell’abilità commerciale dei triestini, ovunque ai triestini sia dato di muoversi liberamente, di liberamente operare. Accanto alle assicurazioni, fioriscono a Trieste le Banche, di cui ora v’è forse pletora per la calata d’istituti slavi a scopo di lavoro politico. Non occorre dire che a Trieste sono sviluppatissime le aziende di spedizioni. Abbiamo esaurito così l’analisi dei numerosi, svariati fattori che sulla fortuna economica di Trieste esercitarono influenza: fattori benefici e coefficienti dannosi; acceleratori di traffici gli uni; rallentatori d’affari gli altri; quelli animatori d’energie; questi addormentatot i di iniziative. Se i fattori favorevoli si voglion separare dai coefficienti pregiudizievoli si ottiene che il commercio di Trieste deve il suo sviluppo principalmente a questi due elementi: posizione naturale favorevole ed abilità ed attitudini mercantili dei suoi abitanti. Il resto passa in seconda linea. Certo Vapertura del canale di Suez fu vantaggiosa; ma a che avrebbe essa servito se non si fosse sviluppata la