La marcia verso il crollo finanziario. 545 mantenuta: nonostante essa, si misero nientemeno che 610.095.930 fiorini di carta-moneta, che in base alla patente del 1° maggio e del 25 luglio 1817 fu convertita in obbligazioni all’ 1% (!) ed altra cartamoneta con una perdita del 50% almeno per i possessori della stessa. Dal 1818 al 1848 l’incremento annuale medio del debito austriaco fu di venti milioni di fiorini di moneta convenzionale. La tragica storia della finanza austriaca non si chiuse con le due bancarotte del 1811 e 1817 : la Banca Nazionale Austriaca, creata dal Governo per avviare la Monarchia verso una sana economia monetaria fu costretta invece a concedere allo Stato enormi crediti, in buona parte per scopi militari. Alle prime catastrofi del 1848 la « Banca Nazionale » dovette sospendere i pagamenti ed il Governo ordinare il corso forzoso per i suoi biglietti. La situazione della valuta austriaca andò, ogni giorno più, ingarbugliandosi: emissioni, ritiri, riemissioni e conversioni complicarono straordinariamente lo stato delle finanze e della valuta in Austria, cui i fallimenti dello Stato nel 1811 e nel 1816 e Vinsolvenza della Banca d’Emissione nel 1848 avevano dato il crollo morale e materiale. Se negli anni antecedenti al 1848, la finanza austriaca era stata scompigliata ed abbattuta — come dice il Leiter — a causa delle eccessive spese militari, negli anni movimentati che succedono al ’48 e che vanno fino al 1867, le cose non procedono meglio. Lo Stato si trovava in imbarazzi permanenti: per poter tirare innanzi dovette vendere le ferrovie dello Stato alla « Oesterr. - ung. Staatseisenbahngesell. » e poi alla «Suedbahn». Nel 1859, nuova sospensione dei pagamenti da parte della banca d’emissione. Il Conte de Muelinen, ministro plenipotenziario austriaco, in un libro su «Les Finances de V A litri che » così caratterizza questo periodo: Le spese militari esaurirono un paese che (non potendo domandare al risparmio di coprire sotto la forma di imposta i bisogni del tesoro incessantemente rinnovellantisi) era ridotto a ricorrere al credito, al prestito in tutte le sue forme più onerose, alla carta moneta, il più pericoloso dei debiti flottanti. Dal 1848 al 1867 il debito pubblico Austriaco presenta la progressione seguente: 35