Discorso pronunciato da S. E. Gòmbòs, a Budapest, il 29 marzo 1936, al ritorno dal convegno italo • austro - ungarico di Roma : “ Amici e fratelli ungheresi : mi è stato di sprone e di grande conforto a Roma sapere che 11011 era con me solo il partito dell’Unità nazionale ma tutta l’Ungheria, la quale sentiva istintivamente che si trattava di una grande causa ungherese. A Roma non abbiamo cercato nuove vie : a Roma abbiamo ampliate e rinsaldate quelle già fissate due anni or sono e approfonditi i rapporti preesistenti. A Roma 60 milioni di individui sono giunti alla coscienza che con la loro unione il territorio dei loro Paesi può essere una sicura isola in mezzo alle complicazioni europee; isola sulla quale, attraverso un pacifico lavoro, diretto a chiare mète, essi possono far progredire i destini dell’ Europa e dei loro Paesi. Noi abbiamo approfondito a Roma i rapporti che l’Italia, l’Austria e 1’ Ungheria avevano creati tra di esse e crediamo che altri seguiranno il nostro esempio. Anche altri sanno, — e lo devono sapere tutti — che la pace, la vera pace sorge solo nel segno della giustizia. Dato che sulla base dell’esperienza di due anni è stato possibile constatare tutta una serie di reali vantaggi economici per tutti e tre i nostri Paesi, è giusto che anche nel campo economico abbiamo cercato di approfondire i reciproci nostri rapporti. “ Anche in questo campo abbiamo svolto una profittevole opera. Oso affermare che l’avvenire del frumento ungherese è assicurato. Nel parlare per la prima volta di tale problema dinanzi all’opinione pubblica ungherese non posso lare a meno di ricordare il Duce e gli Italiani (prolungati e entusiastici applausi e grida di “ Viva il Duce ! “) e il Cancelliere Schuschnigg (vivissimi applausi). “ Noi tre ci siamo messi al tavolo di discussione con la ferma decisione di giungere ad 1111 concreto risultato. E’ desiderabile ed è da augurarsi che anche altri uomini di Stato seguano il nostro esempio “.