Per la nuova Austria. 607 nati, e delle decadute possibilità di acquisto post-bellico di tutta l’Europa centrale, dell’aggiustamento del sistema bancario alle mutate esigenze del Paese stesso e dei Paesi vicini. Questa fase di duro sforzo si compie in aderenza al programma previsto a Ginevra. Se durante questo periodo talune forme della politica sociale hanno rallentato il ritmo della ripresa e di esse si sono giustamente doluti molti all’interno del Paese, ciò bisogna però mettere in rapporto altresì con le particolari sofferenze di tutte le classi della popolazione durante e dopo la guerra. Con problemi di intensità incomparabilmente minori sebbene numericamente più grossi, l’Inghilterra ancora non ha compiuto il suo ciclo di assestamento e di adattamento post-bellico. — Ciò che conta è il sicuro orientamento attuale dell’Austria sulle vie della politica economica più razionale, consentito daH’afferinarsi delle nuove forze politiche, decise a realizzare un governo stabile. Ciò che conta, appunto, è questo sicuro, netto orientamento dell’Austria nuova verso i suoi nuovi destini. In questi due ultimi anni hanno maturato, accanto alle politiche, nuove energie produttive che si esplicano in Austria. L’Austria è rinnovata. Ha un popolo attivo che nulla ha di comune con la mentalità e l’orientamento spirituale dello scomparso impero asburghese. È un popolo che lavora. Circa il 94 per cento delle imposte dirette — se l’informazione datami è esatta — provengono da redditi di lavoro e non da redditi di capitali. Un popolo che trae le sue ragioni di esistenza sopratutto dal lavoro è un popolo che può guardare con serenità al suo avvenire. — Altro esempio : dal 1927 in qua lo Stato austriaco non ha contratto prestiti esteri. Da quasi tre anni non si attinge neppure più ai fondi del prestito di ricostruzione. Eppure nel 1928 e nel 1929 l’Austria ha tratto dalle sue entrate ordinarie di bilancio i mezzi con cui sopperire ad un programma di lavori straordinari di più centinaia di milioni di scellini. L’Austria si è dimostrata così, contro molte e superficiali affermazioni contrarie, finanziariamente indipendente. È questo un indice dei più lieti e dei più confortevoli. — Anche il modo e le forme del recente consolidamento di una grande Banca attraverso il concorso di un Istituto maggiore, senza profonde scosse per l’organizzazione creditizia e monetaria del Paese, costituisce un’altra dimostrazione del rafforzamento dell’economia austriaca, nelle sue nuove posizioni. — Fondata su di una equilibrata rispondenza fra l’estensione del territorio e l’apparato amministrativo, su di una finanza organizzata e funzionante, su di un assetto bancario proporzionato ai bisogni, l’economia austriaca — sorretta da una politica economico-sociale avviata verso realizzazioni positive — si accinge alle sue nuove funzioni. Certo la crisi internazionale viene a rallentarne i ritmi di ripresa. Ma è indubitato che il completamento dei lavori ferroviari e dei cavi tele-