Il o mito » delle congiure per la guerra. 375 tutto suo dovere di mettere fine il più presto al terribile spargimento di sangue della guerra mondiale e di impedire, comunque, che la conflagrazione si estendesse». Altro che l’industria profittatrice della guerra, secondo l’accusa dei bolscevichi! Di fronte alla malevola invenzione e alla calunnia atroce, che unisce in un turpe connubio l’odio dei «senza-Dio» bolscevichi con le aberrazioni di un conte demagogo e di un ex-ministro degli esteri italiano spregiatore del proprio Paese, ci piace riportare qui le parole contenute nella più recente biografia di Pio X, quella dovuta al chiarissimo Fr. Vittorino Facchinetti O.F.M. (Cfr. Facchinetti: L'anima di Pio decimo, Milano 1935, pag. 6 e seg.) a proposito del dolore profondo del Santo Padre per lo scoppio della conflagrazione : « Papa Sarto, d’indole squisitamente mite e soave, aborriva anche dal solo pensiero della guerra e la detestava cordialmente come la più orribile delle calamità. Certo nei suoi colloqui col Signore deve aver implorato ripetutamente, con la Chiesa : A peste, fame et bello, libera nos, Domine! La nota perentoria con la quale l’Austria, accusando la Serbia di complicità nel delitto, chiedeva, entro quarantotto ore, l’accettazione deW ultimatum, gli dichiarava la ineluttabilità di una conflagrazione europea. Pure osò sperare contro l’evidenza e s’affrettò ad inviare istruzioni ai Nunzi Apostolici, affinchè tentassero quanto era da loro per impedire che il conflitto assumesse carattere internazionale, e negò recisamente di sanzionare con una benedizione l’inizio della lotta funesta. Si narra, infatti, che, sollecitato per ben due volte dall’ambascia- slava o bizantina. Nei Balcani la sua influenza controbilanciava utilmente la influenza russa. Per contro la Russia si personificava, agli occhi di Roma nel cesaro papismo, rivale potente e temibile avversario. La vittoria russa sarebbe stata il trionfo della ortodossia e l’allontanamento, in Europa ed in Asia, del cattolicesimo da posizioni penosamente riconquistate... L’accordo del marzo 1915 fece decisamente inclinare la bilancia dalla parte degli Imperi Centrali col riconoscimento delle pretese russe sopra Costantinopoli. Promettere ai russi Bisanzio e Santa Sofia, era portare un colpo diretto e profondo alla Chiesa romana e al suo prestigio. I nostri nemici non penarono a trar profitto contro l’Intesa di un’imprudenza che aveva, si disse, come scusa la necessità... ».