ii7 IL TI AVE E IL JUONTELLO n7 « La retroguardia austriaca era asserragliata a Paludello nelle fattorie vicine. Contro di essa da una parte agivano gli arditi del 230 Reparto; dall’altra, puntando verso la Castaldia, i fanti della Arezzo. I reparti nemici, armati di molte mitragliatrici, avevano fatto del terreno fra la Castaldia, la macchina idrovora del Consorzio e Paludello, il centro della loro accanita resistenza. Essi avevano l’ordine di difendere a prezzo di qualunque sacrificio le passerelle ed un ponte di barche, gettati sul Piave all’altezza di Intestadura e dell’ansa di Chiesanuova, su cui ripassavano il fiume le truppe di Csiresics. La nostra artiglieria, tempestando continuamente la zona, aveva rotto quasi tutti i passaggi. Il 24 mattina una sola passerella dietro Chiesanuova era rimasta al nemico, e su di essa transitavano frettolosamente in disordine, accavallandosi a gruppi impazienti, precipitando a frotte nell’acqua, i soldati nemici. Perciò i mitraglieri austriaci fecero crepitare furiosamente le loro armi contro le nostre truppe che premevano energicamente minacciando di tagliare la ritirata ai reggimenti di Csiresics. I fanti della Brigata Arezzo riconquistarono di un balzo la Castaldia facendo bottino di armi e di prigionieri e respingendo verso l’ansa di Chiesanuova i mitraglieri scampati. La resistenza si concentrava ormai tutta a Paludello e nei pressi, fra le rovine dell’edificio della macchina idrovora e Chiesanuova. Nelle tre o quattro case distrutte in Paludello, in una grossa fattoria vicina, sul crocicchio delle strade di Musile, di Castaldia e di Mille Pertiche, che si incrociano dinanzi a Paludello, i mitraglieri austriaci avevano piazzato molte armi. Soltanto sul quadrivio sette mitragliatrici disposte a ventaglio lanciavano raffiche incessanti sulle strade da cui avanzavano i nostri fanti e gli arditi. Su questo semicerchio di mitraglia- precisione e vero intelletto di amore, scritto dettagliatamente sulle vicende della guerra in Musile e nelle varie località della Diocesi trevigiana. Rimandiamo ad esse, alle quali abbiamo attinto, per maggiori dettagli.