136 Parte I - Considerazioni di oggi. italiani (Poltre confine e di attirare l’attenzione del mondo sulla causa delle provincie italiane soggette all’Austria. La maggiore intensità del movimento irredentista si trovava però presso i giovani e quasi nessuno di essi apparteneva alla massoneria o simpatizzava per essa. Anzi vi era, fra i giovani, un’antipatia vivace per la « Sala rossa » della Società filarmonico-drammatica, sede e centro della massoneria triestina, che si accusava di tiepidi sentimenti, di inclinazione agli accomodamenti, alle transazioni ('). Alcuni massoni in vista, imprenditori di costruzioni e industriali, erano accusati di essere italiani a parole, ma non nei fatti, dappoiché assumevano mano d’opera slovena. Non era affatto massonica la più accesa e battagliera organizzazione irredentistica, la Giovane Trieste, malgrado il nome che, per associazione d’idee, potrebbe far pensare ad una certa affinità con le società segrete dei carbonari mazziniani. Non era di tinta massonica l’attivissimo gruppo mazziniano della Democrazia sociale. Sebbene fondato e di proprietà di un alto dignitario massonico di Palazzo Giustiniani, fervido e intemerato patriotta, il senatore Teodoro Mayer, il Piccolo era un giornale niente affatto massonico, ciò che ridonda a più alto onore del Mayer stesso (2). In redazione, la massoneria e la «Filarmonica» erano oggetto di continue critiche e di ironie aspre. Nessun redattore, che io sappia, era affiliato all’ordine dei tre puntini. Non certo Silvio Benco, di gran lunga il più bell’ ingegno (1) Tutto ciò è, del resto, pienamente conforme ai principi di solidarietà internazionale della società massonica, quali risultano dai libri ufficiali della setta. Cfr. Bacci, op. cit., Clavel : Storia della Massoneria e delle società segrete, Napoli, 1873; Statuti generali ed altri documenti dei Framassoni, Roma, 1874, Tipografia di Roma; Lantoine: Histoire de la franc-Maçonnerie française, Paris, 1927, Nourry; Lantoine: Hiram au jardin des oliviers, Paris, 1928, Gloton; Keller: Die geistigen Grundlagen der Freimaurerei, Jena, 1911, Diederichs; Bischoff: Wesen und Ziele der Freimaurerei, Berlin, 1912; Keller: Die Freimaurerei, Leipzig, 1914; Nys: Origini, glorie e fini della Massoneria, Roma, 1914; Lennhof: Die Freimauer, Zürich, 1929; Wirth: L’idéal initiatique, Paris, 1927; Gaston - Martin: Manuel d’histoire de la Franc - Maçonnerie française, Paris, 1934. (2) È superfluo rilevare che la persona di Teodoro Mayer, qui incidentalmente nominata, non vuole essere coinvolta nelle considerazioni e negli avvenimenti, del tradimento massonico delle rivendicazioni adriatiche, che formano oggetto della nar-