72 Parte I - Considerazioni di oggi. più che irredentistica, antigermanica. Deciso l’intervento, afferrò il fucile, non chiese gradi. Semplice soldato si trovò con i granatieri alle prime fucilate su per l’erto pendìo della Rocca di Monfalcone. Egli morì sul Carso che aveva cantato. Scipio Slataper soffrì il dramma di un immaturo contatto con un mondo troppo lontano dall’ambiente donde egli era uscito. Più fortunati quelli che, partendo da Trieste, erano andati ad urtare contro una coltura nazionalmente diversa, che — come si è già visto — li aveva salutarmente ritemprati. Nelle città universitarie austriache, il contrasto fra le abitudini italiane e il nuovo ambiente era aspro. Lo studente italiano, pigliato fra l’indifferenza o l’ostilità dei circoli studenteschi allogeni, spesso assillato da difficoltà finanziarie, si stringeva intorno ai propri compagni della stessa nazionalità. Risultato: l’irredentismo si rafforzava. Nè l’attenuavano la cordialità dei rapporti femminili, facili e gradevoli. Il sentimento antistatale cresceva; a dismisura aumentava l’aspirazione alla unione con l’Italia. Dal Regno veniva un alito caldo di passione, di solidarietà, di speranza, di affidamenti, di promesse sicure : era la voce fraterna della Trento e Trieste, che Piero Foscari aveva alimentato del suo grande amore per la libertà di tutto l’Adriatico, che Scipio Sighele aveva retto con integrità di propositi, che Giovanni Giuriati aveva baldanzosamente spinto a tutte le audacie garibaldine, con meditata consapevolezza cavourriana.