174 g riati («La vigilia», pag. 223 e seg.), l’idea di arrivare alla partecipazione. dell'Italia alla guerra mediante un’azione di volontari alla frontiera fu la prima che si presentò alla mente tanto degli irredenti, quanto degli irredentisti del Regno. Un piano di sconfinamento fu elaborato dalla squadra dei volontari irredenti a Venezia. Ne furono ideatori, promotori e organizzatori Nazario Sauro, Vittorio Fresco, Diomede Benco, Pio Riego Gambini e Gabriele Foschiatti. Per armare i volontari irredenti occorrevano dei fondi, quei fondi che, con tanta inopportunità, non erano stati lesinati per la spedizione in Francia. Il problema non era lieve. Come risolverlo? I promotori si consigliarono con qualche amico. Giuseppe Ara, nobile figura di patriotta che da lunghi anni risiedeva a Venezia, suggerì di rivolgersi a Ettore Ferrari per ottenere un contributo della massoneria, che sarebbe stata alla testa dell’interventismo più deciso. Pur di controvoglia, poiché bisognava adunare i fondi, Vittorio Fresco, seguendo questo consiglio, si recò a Roma dal Ferrari, munito di una lettera di presentazione rilasciatagli da Giuseppe Ara. Il Ferrari ricevette Fresco, la ascoltò, promise di interessarsi, dando seri affidamenti e si riservò di scrivere dopo qualche giorno. Infatti dopo qualche tempo Fresco ne ricevette una risposta interlocutoria e, successivamente, una risposta negativa, perchè la massoneria non aveva al momento fondi disponibili... Di fronte al rifiuto del Ferrari, Fresco telegrafò a Salvatore Segrè Sartorio, che si trovava a Trieste, pregandolo di venire a Venezia, dove si stava formando la squadra dei volontari. Accorse di buon grado, pronto come sempre ad ogni appello, l’eminente patriotta. Salvatore Segrè Sartorio ebbe subito un colloquio con Fresco, presente Teodoro Costantini, altro fervido irredentista. Informato del progetto, Salvatore Segrè Sartorio si entusiasmò per il generoso eroismo dei volontari e dichiarò, senza un attimo di esitazione, di voler provvedere lui, da solo, a tutti i mezzi occorrenti per la spedizione. Con pronto slancio anche il Costantini fece una larghissima offerta. In pochi minuti, e malgrado le ristrettezze finanziarie del momento, i due patriotti irredenti