244 Tarte I - Considerazioni di oggi. Il gruppo dei giornalisti del Piccolo e delVIndipendente — dei quali non uno era massone e che operarono esclusivamente secondo la loro coscienza, senza alcun’altra direttiva, anzi piuttosto in contrasto con i sommi capi del Partito Nazionale, alquanto timorosi e inclini ad evitare un ingrossamento dell’affare, dato che il Comune si trovava dalla parte del torto — diedero mano ad una intensissima campagna di stampa, non solo sui giornali di Trieste, ma sopra tutto mediante corrispondenze ai giornali del Regno e fornendo materiali e assistenza agli inviati speciali che giunsero a Trieste, quando l’ambiente era già ben scaldato. Per un razionale sfruttamento irredentistico dei decreti Hohen-lohe si adoperarono in modo particolare Riccardo Zampieri, Attilio Tamaro, Silvio Benco, Mario Alberti (cfr. gli articoli al riguardo nella seconda parte del libro), Antonio Battara, Giulio Cesari e Alberto Gentili, mentre Giovanni Wiberal, con le sue corrispondenze alla Neue Freie Presse, aiutava a formare fra i tedeschi l’ambiente favorevole agli italiani. Di fatti la stampa tedesca dell’Austria, nella massima parte, e, nella sua totalità, quella germanica giustificarono il risentimento italiano e appoggiarono le proteste dei rappresentanti politici ed amministrativi di Trieste, fra i quali merita speciale menzione — per l’instancabile ardore e per il vibratissimo tono della parola — l’on. Giorgio Pitacco, allora deputato di Trieste al Parlamento di Vienna e capo del Magistrato civico. La battaglia sostenuta da Giorgio Pitacco fu veramente insigne. E grande fu il contributo di dottrina costituzionale e amministrativa dato, nell’occasione, anche da Francesco Salata. Corrado Hohenlohe, dopo la letizia per il fracasso suscitato e, per l’approvazione dell’Arciduca ereditario, cominciò ad essere turbato, perchè a Vienna, specie al Ministero degli Esteri, si diventava sempre più seccati per la piega presa dalle cose, perchè la maledetta stampa tedesca era quasi tutta favorevole ai « Katzelinacher » — gl’italiani —, perchè i tedeschi di Trieste avevano dato la loro solidarietà agli italiani, come si può anche rilevare dal cliché riproducente un numero del Piccolo in quella