Il principio di nazionalità : la Russia e la Dalmazia. Mai sinora, neppure nei momenti più gravi, il governo russo si è lasciato impressionare dalla piazza, la quale, del resto, è ben ristretta in confronto all’enorme estensione dell’impero. E tanto meno, probabilmente, le darà ascolto stavolta che è ancora infinitamente più striminzita del solito: non sono molti quelli che si agitano ed i pochi agitati strillano in favore di una causa che nessun punto di contatto ha con i più vitali o, anche, con i più semplici interessi russi. Non, quindi, con preoccupazione si parla da queste colonne di una modesta propaganda che taluni fanno in Russia prò’ Dalmazia serba, ma unicamente per precisare, chiaro e completo, il punto di vista nazionale e nazionalista circa il problema dalmata in rapporto allo slavismo. Punto di vista che riguarda essenzialmente, gl’italiani, poiché non conviene e non è serio dare soverchia importanza — anche senza la dichiarazione comunicata ieri dall’Agenzia telegrafica pietrogradese — alle manifestazioni provocate da alcuni « missi dominici » che, fino a ieri in eccellenti relazioni coi governi di Vienna e di Budapest, ranno adesso raminghi per il mondo col programma di suscitar diffidenze e freddezza fra l’Italia e l’Intesa. Se mai una constatazione a questo proposito va fatta è che la Consulta, quando alcuni degli attuali agitatori prò Dalmazia slava le avevano offerto i loro servizi, anziché irrigidirsi in un criterio di superiore ma non pratica onestà e respingerli, avrebbe dovuto soddisfare ai loro appetiti per toglierseli dai piedi ed immunizzarli. Comunque, ripeto, non sono costoro e la loro propaganda che possano turbare i buoni rapporti dell’Italia con l’Intesa ed in ¡specie con la Russia. L’Intesa e la Russia, le quali agiscono realisticamente, sanno quello che in questo momento vale l’Italia. Sanno che l’intervento nostro significa fine del conflitto e sicurezza di vittoria per l’in- Dalla “ Idea Nazionale „ del 4 aprile 1915.