Il dissolvimento della monarchia asburgica. 353 nazioni più civili, come le persecuzioni contro i meno fedeli ma civilissimi sudditi italiani, come le trame aggressive contro l’alleata volute da Francesco Ferdinando e preparate da Conrad von Hoetzendorf non potevano restare senza conseguenze. Le grandi ore decisive stavano avvicinandosi. I molteplici mancamenti degli ultimi Asburgo verso la nazione tedesca, verso la nazione magiara, verso la nazione italiana, al di dentro e al di fuori dei confini dello Stato, maturavano la loro tragica conclusione, affrettata dall’omaggio reso dagli Asburgo al dilagante slavismo e inconsapevolmente rafforzandone, così, il lontano movente anticattolico : l’ortodossia moscovita. Il lato veramente drammatico della tragedia asburgica è la indubitabile buona fede degli attori. La dinastia era stata, salvo qualche momento di irritazione, del resto spiegabile, onestamente desiderosa di rispettare i suoi doveri verso le singole grandi nazionalità, di renderle soddisfatte e contente. La dinastia aveva voluto essere sinceramente cattolica. E l’imperatore Francesco Giuseppe, contro la tenacia dell’arciduca ereditario e del capo di Stato Maggiore del suo esercito, avrebbe preferito che la monarchia si fosse comportata con piena lealtà anche verso l’Italia e Casa Savoja, come con lealtà si era comportata verso la Prussia e gli Hohenzollern. Invano. La volontà retta del sovrano non bastava a rendere la pace ai suoi popoli e stabilire la convivenza pacifica con gli Stati vicini. Una potenza superiore a quella di qualunque monarca conduceva l’impero verso il suo epilogo. Di fronte a tanta grandiosità di eventi, noi semplici mortali, vedevamo soltanto la serie delle nostre piccole ore e, nell’impazienza dell’attesa, le sentivamo interminabilmente lunghe. Ma le grandi giornate della storia arrivano improvvisamente, prima di ogni, anche più fervida, attesa anticipatrice. Predisposte dalla Provvidenza, esse erano segnate nel quadrante che marca il destino dei popoli e dei troni : fuscelli, entrambi, sulle vie dell’eternità. 23