Come si diventava irredentisti 33 atti. — Gli atti erano simboli : il tricolore che veniva alzato nei punti più significativi della città, come il palazzo del Comune o il campanile della Cattedrale di San Giusto; i petardi rumorosi, ma poco pericolosi, che rappresentavano un richiamo, in genere incruento, dell’attenzione esterna sulla volontà degli italiani soggetti all’Austria di sottrarsi al dominio straniero, oppure una protesta contro un’ingiustizia o una sopraffazione nazionali particolarmente gravi; l’organizzazione di manifestazioni di carattere nettamente irredentistico nelle provincie soggette, nel libero Regno. — Gli scritti erano atti di irredentismo portati a contatto di un numero più largo di persone dentro e fuori dei confini : manifesti»« violenti, distribuiti nascostamente, e campagne o articoli sui giornali, alquanto più guardinghi nel tono, ma di sostanza ugualmente insurrezionale. La stampa fu lo strumento massimo, il più potente e formidabile, del movimento unitario. Un nome si alza, puro e meravigliosamente coraggioso nel cielo della patria giuliana, bandiera di ogni ardimento, quello dell’Indipendente, col suo maggior direttore e animatore, Riccardo Zampieri, con i suoi migliori redattori Silvio Benco e Attilio Tamaro. In un altro campo, ma con forza di larghissima penetrazione fra le masse, apparentemente legalitario, ma sostanzialmente altrettanto irredentista come aspirazioni: il Piccolo, con una redazione più numerosa, attingente non di rado alla formazione spirituale di scrittori che era propria della fucina dell’Indipendente. I due giornali costituivano un poderoso strumento di orientamento irredentistico. L’Indipendente vi sospingeva i lettori con un candore di naturalezza, che oggi ancora innamora. Il Piccolo aiutava col togliere, tenacemente, considerazione e prestigio all’Austria e coll’esal-tare la civiltà italiana. L’uno operava in profondità, sulla élite, l’altro, in estensione, con la conquista delle masse alla idea della difesa nazionale. Si completavano a vicenda, si integravano mirabilmente. Dei giornali sarà parola, ancora, quando si esamineranno le cause per cui l’Austria fu incapace di liberarsi dell’irredentismo. Ma qui si doveva accennare alla loro funzione esaltatrice dell’italianità.