XIX la loro sconfitta egli avrebbe potuto erigere la Città di Dio ». Il riferimento al telegramma von Ritter non reca un elemento nuovo. Di esso si era già parlato, tanto che il Cardinale Merry del Val, nelle sue carte, aveva lasciato le precise annotazioni e dichiarazioni che ristabiliscono la verità. Eccole : DICHIARAZIONE 22 - X - 1923. È talmente vivo nella mia mente il ricordo di quelle giornate angosciose tra il 29 Giugno ed il Io di Agosto 1914, che rammento esattamente ciò che io dissi nelle mie conversazioni sia col Barone Ritter, sia con altri Diplomatici, e con quanta cura misuravo le mie parole. È verissimo che, immediatamente dopo l’orrendo delitto di Saraievo, io dissi ripetutamente che l’Austria doveva tenere forte e che aveva pieno diritto alle più solenni riparazioni ed a salvaguardare efficacemente la sua esistenza. Ma non usai affatto le espressioni attribuitemi nel testo del telegramma del Barone Ritter, nè mai espressi la speranza che l’Austria ricorresse alle armi. Ciò costituisce una glossa ed una interpretazione che io non ammetto in nessuna maniera. R. Card. MERRY del VAL. Nulla occorre aggiungere alle parole del Cardinale. Esse sono esplicite e chiarissime. Un accenno, ancora, prima di chiudere questa enumerazione di fatti e documenti dimostranti Vinconsistenza e l'assurdità delle accuse di Sforza, Ludendorff e dei bolscevichi contro la Santa Sede. Il Lunderdoff riferisce, come argomento basilare per la sua tesi della... «bellicosità » di Pio X, un «manifesto» jxipale del dicembre 1903. Per dovere di esattezza conviene precisare che questo manifesto è la prima Enciclica data da Pio X,