56 Parte I - Considerazioni di oggi. Io sono italiano, signor Console, e tanto basta. La prego di non dubitare che la mia italianità sia di data recente e quindi discutibile. Io sono figlio di italiani, nipote di italiani, pronipote di italiani : e potrei continuare. E fu un mio diretto ascendente a provocare quei moti del 1868 nei quali a Trieste fu sparso il primo sangue italiano. Io per questo mi rendo reo di alto tradimento verso VAustria. Non perchè, come dicono molti miei connazionali, voi ci avete trattato male. Anche se ci aveste trattato bene io farei lo stesso. Vi dirò di più, voi meritate la vostra sorte, anche perchè non siete stati capaci di sopprimerci. Ci avete dato delle punture di spillo che ci hanno fatto urlare e hanno messo in subbuglio la placida casa di mamma Italia; ma di stringerci vigorosamente col laccio, di strozzarci una volta per sempre, non avete avuto il coraggio. E volete tener su un Impero! Giacché sono sulla via delle confidenze, Le dico ancora che sono seccatissimo di essere irredento e più ancora di essere irredentista. Perchè io sono un tranquillo cittadino, che non ha mai visto una bomba, che non porta mai la cravatta svolazzante, nè il cappello nero a cencio, che non fuma la pipa, che non ha mai fatto la « professione » del profugo, e che nemmeno — non si meravigli — è stato mai socio della Trento Trieste. Eppure mi tocca di esser preso per un profugo e per un cospiratore, e mi tocca fare e lasciar fare una quantità di cose di cattivo gusto. Ma le confiderò anche — che S. E. Salandra non mi senta — che spero di poter liberarmi tra breve e onestamente da tali jatture. Dunque, siamo intesi; io non servirò l’Austria. Del resto fra i sudditi del Regno d’Italia ci sono molti austriaci d’elezione. Faccia una leva e troverà molti anche più validi di me da mandare in Galizia. 10 però così non rinuncio a fare il soldato, nè a tornare in Austria. Terminerà la vigile neutralità e lei mi vedrà marciare umile fantoccino dell’esercito... alleato. E senza voler fare l’eroe, ma rifiutando di far pompa di modestia su ciò che riguarda le modalità di esecuzione del mio tradimento, la avverto che considero senza sbigottimento e senza rammarico la eventualità di lasciare in qualche fossato della Carniola 11 mio spregevole ossame proditorio. E con questo mi dichiaro disertore e mi segno della S. V. servitore umilissimo. Ruggero Fauro Abbiamo detto che le ultime generazioni degli irredentisti triestini erano nazionaliste e che non avevano nessuna simpatia per l’irredentismo sovversivo in Italia. Del resto anche nel