Lo sfacelo delle finanze dell’Austria-Ungheria. Tre specie di mobilitazione si hanno nella guerra: la mobilitazione (stridii senso) militare; la mobilitazione economico-finanziaria; la mobilitazione della stampa. Quest’ultima si riconnette alla seconda, poiché involve una spesa non indifferente, quando debba estendersi oltre i confini della propria nazione. Gli imperi centrali eccellono in quest’ultima specie di mobilitazione e ne fanno fede i numerosi organi neutralisti sorti in Italia, in Rumenia, in Bulgaria ed il « siidekumizza-mento » del socialismo rumeno, come fu dimostrato dall’Adeverul di Bucarest. È cosa, questa, che si spiega e si capisce, data la importanza suprema che per l’avvenire degli imperi centrali avrà il contegno degli Stati che ancora non hanno abbandonato la neutralità. È una delle tante armi dei belligeranti moderni, e se la Germania e VAustria vi sono ricorse in grande stile, anche i paesi dell’Intesa non sono stati-certo alieni dal farne uso, seppure con maggior abilità. Fu premessa questa avvertenza, non perchè si possa affermare apoditticamente che l’opuscolo di Meisel e Spiethoff (*) sia un mezzo volgarmente addomesticato della mobilitazione dell’opinione pubblica estera inscenata dagl’imperi centrali, ma perchè, anche se inspirato da nobili sensi di puro patriottismo austro-tedesco, rientra tuttavia nel quadro degli scritti di propaganda, ossia non scientificamente oggettivi. Esso tende a fare quello che i tedeschi chiamano « Stimmung » a favore dell’Austria, ossia a creare lina opinione pubblica disposta a considerare benevolmente le condizioni della monarchia degli Asburgo. E poiché, come dicono giustamente gli autori dello scritto, « nella discussione sull’esito della presente guerra mondiale, la lunghezza del respiro finanziario ha la medesima importanza che la capacità della efficenza militare », così, a rialzar il prestigio dell’impero e regno da- Dal « Giornale degli Economisti e Rivista di Statistica » - Marzo 1915.