La fisiologia economica di Trieste. 521 potuto resistere alla pressione di tutta la Banca austriaca, del capitale di tutto un impero! Non concedendo che alcuno istituto bancario italiano venisse in soccorso delle posizioni nazionali degli irredenti — e a nulla approdarono le pratiche fatte dal « Credito italiano » dal « Banco di Roma » e dalla Banca di credito provinciale di Busto Arsizio per impiantare delle succursali a Trieste — il governo austriaco cercò di slavizzarla incoraggiando con tutti i mezzi le Banche slavo-austriache per conquistare, costì quel che costi, le posizioni economiche italiane. E tali Banche offrivano prestiti a tutti : subendo spesso forti perdite ma ,loro importava l’utile nazionale. Concedevano ipoteche eccessive per far fallire i proprietari fondiari e conquistarne i terreni; aprivano crediti iperbolici alle imprese commerciali e industriali per farle fallire ed impadronirsene. Contro il duplice assalto finanziario : austro-viennese e slavo-austriaco, a difesa dalle posizioni finanziarie triestine non rimasero che le sole Banche locali. E fu un miracolo di resistenza! Nella soluzione italiana del problema adriatico, quale è indicata dall’Alberti, e quale deve essere, Trieste è l’elemento più importante, ma ad esso bisogna aggiungere l'Istria, Fiume e la Dalmazia, perchè termini dalla stessa unica equazione. Vi è una interdipendenza fra essi che non si può impunemente spezzare; vi è una logicità naturale che indissolubilmente li lega in un comune interesse : l’interesse dell’economia marittima italiana. Il problema dell’Adriatico si risolve integralmente o non si risolve affatto; perchè nell’Adriatico non ci possono essere due padroni, due indipendenze, due autonomie, perchè esso non ammette suddivisioni di poteri. La signoria del mare è legata al possesso della costa orientale:< dell’Istria e della Dalmazia. La prima con Trieste, Pola e Fiume faceva parte della decima regione d’Italia, la Dalmazia legata nelle sue fasi di prosperità all’Italia di cui costituisce l’antemurale marittimo fu a lungo, per ottocento anni con Roma, e fu per sette secoli veneziana. Del possesso della Dalmazia dipende la libertà della navigazione italiana nell’Adriatico. È fatto questo di decisiva importanza, anche per le considerazioni economiche, poiché Vannessione di Trieste e Fiume, pur nel suo notevolissimo valore economico, non migliorerebbe affatto le condizioni di svolgimento del nostro traffico marittimo nell'Adriatico, qualora, per inconcessa ipotesi, la Dalmazia dovesse non seguirne le sorti. Trieste non può essere disgiunta da Fiume, come l’Istria dalla Dalmazia.