Resistenza e rinnovazione di Trieste. 537 lizie in concorrenza col porto adriatico, sulle sfere d’influenza e sui punti di attrito fra i diversi porti, sugli Accordi tariffari con la Germania, ecc. ecc. Questa dotta, ricca, accurata monografia, fonte di dati precisi e di informazioni molteplici, esce in un momento particolarmente delibato e di grande importanza per l’emporio triestino. L’economia ita-t liana si rinsalda sempre più con le economie dell’Austria e dell’Ungheria. L’economia italiana deve fare un ulteriore sforzo di auto-suffi-cenza economica, ciò che implicherà supplemento di attrezzatura e di impianti. La cooperazione industriale italo-austro-nuigiara ha innanzi a sè un nuovo campo di azione e di coordinamento. Questa cooperazione integrativa, non semplicemente nazionale, ma internazionale, dovrebbe aver di preferenza la sua estrinsecazione a Trieste ed essere mossa e promossa dalle energie intellettuali ed economiche di Trieste, che sono numerose, vivaci, molteplici, ardite. All’opera! Il Governo nazionale non potrà che assecondare un movimento di tale natura che sarebbe la più costruttiva delle risposte alla volontà mutilatrice e infiucchitrice del sanzioniamo. Nel campo industriale, Trieste non presenta, bisogna riconoscerlo, tutti quei progressi che sarebbero stati da augurarsi. Trieste ha sacrificalo, con serenità patriottica, a Torino gli inizi di una organizzazione attrezzaturale automobilistica notevolmente promettente. Trieste, in altri campi, e sarebbe troppo lunga e superflua la loro enumerazione, ha ceduto il passo a priorità e diritti più antichi di altri centri. Ma questa è l’ora in cui l’economia della Nazione deve ricordare l’emporio adriatico per il proprio completamento industriale, per la propria più completa efficienza strutturale. Poderoso è stato il concorso della Nazione, e giustamente provvido, per l’incremento della zona industriale di Venezia. Da Genova a Bari, ovunque è dato constatare il progresso attrezzativo che, per l’impulso o col concorso dello Stato, si è compiuto nel tredicennio. Mirabile è stato altresì il rinnovamento portuale ed edilizio di Trieste. Ma Trieste deve maggior attenzione ed energia al suo completamento industriale. Le sanzioni e le loro conseguenze economiche per la Nazione, la collaborazione sempre più intima con le economie di Austria e di Ungheria, pongono sul tappeto V imperativo industriale anche per il nostro più giovane porto adriatico. La monografia dei Magazzini Generali di Trieste, che è un ottimo inventario alla data d’oggi, costituisce un punto di partenza, più che per nuovi studi, per nuovi realizzazioni. L’Italia sanzionata deve a sè stessa di mostrare al mondo le virtù propulsive del sanzioniamo. Ed è bello, nobile ed altamente patriottico che Trieste abbia ad essere l’antesignana e l’esponente massima del movimento.