« La conquista di Trieste ». 485 coordinate, al fine di evitare inutili e dannosi doppioni ed inopportune concorrenze, sebbene in generale le gare pacifiche dei porti fra loro sieno feconde di ottimi progressi commerciali. Guai se (vinti dall’illu-sione che, cessata la concorrenza delle flotte mercantili austriache ed ungheresi, sia superflua l’antica intensità dei concorrenti servizi) si attiveranno nell’Adriatico, divenuto mare esclusivamente italiano, comunicazioni ridotte e povere. Sarebbe deprimere la funzione economica dell’Adriatico e dei porti italici a tutto vantaggio d’Amburgo e Brema. Sarebbe pure voler diminuire la posizione e la forza d’Italia, poiché il traffico dell’Adriatico, dopo l’annessione delle coste orientali, non farà che riflettere uno degli aspetti più importanti della grandezza o della miseria commerciale d’Italia. Effettivamente, concepire con grettezza la soluzione del problema marittimo mercantile dell’Adriatico equivale a grettezza di idee e di volontà nella concezione della missione d’Italia nel mondo, a tutto vantaggio della Germania, che attirerebbe a se quelle correnti di traffico, che natura vorrebbe concentrate nei porti dell’Adriatico. Questi, fatti privi delle loro doti precipue (consistenti nella loro vantaggiosa posizione geografica che consente rapidità di comunicazioni fra il Levante, l’Oriente e l’Africa settentrionale da una parte ed il centro d’Europa dall’altra) per effetto delVinsufficente intensità e quindi della non corrispondente rapidità delle comunicazioni, sarebbero votati a decadenza sicura. È ovvio, però, che nessun Governo italiano vorrà rinunciare alla conservazione ed allo sviluppo dell’efficenza commerciale dell’Adriatico, nel momento in cui esso sarà per eccellenza il mare d’Italia e dei suoi destini nel mondo. LA CONCORRENZA FRA I PORTI NORD-GERMANICI E SUD-LATINI. Già nelle condizioni vigenti prima della guerra, i porti nordici palesavano pericolose tendenze monopolizzatrici del traffico, in danno dei porti adriatici e mediterranei. La media d’incremento dei porti nordici è stata di gran lunga superiore a quella dei porti mediterranei ed adriatici: circa sei volte di più in confronto a questi ultimi. È un processo di progressivo assorbimento quello che i porti nordici hanno compiuto ai danni dei porti del sud e specialmente di quelli adriatici, i mezzi di attrazione dei quali sono costantemente controminati con tutta una serie di svariati provvedimenti dalle autorità portuali e dalle rappresentanze commerciali di Amburgo e Brema le quali dispongono anche nei porti concorrenti (a Trieste per es.) di informatori commerciali, i quali spiano qualsiasi nuova combinazione ferroviaria e marittima, di tariffe, di