Difese italiane e Massoneria. 199 nel Congresso Generale tenutosi il 29 giugno 1890 a Trento, dietro proposta del socio Carlo dott. Dordi e fra vivi applausi, ha deliberato a voti unanimi di comunicare in via telegrafica alla Società Dante Alighieri in Roma, nonché al Presidente della stessa, Bonghi, la piena adesione e le più sincere felicitazioni. « Essendo notorio che la Società Dante Alighieri in Roma osserva un contegno ostile alla Monarchia Austro-U ngarica, ed emergendo da ripetute comunicazioni pubbliche, portate a generale conoscenza mediante la stampa periodica italiana, che le aspirazioni di quella Società sono rivolte direttamente contro l'interesse dello Stato Austriaco, la Società Pro Patria col summenzionato deliberato ha dato a conoscere che essa, oltre agli scopi scolastici, messi dallo Statuto sociale in prima linea, mira anche ad altri scopi e precisamente a scopi politici, i quali secondo le circostanze potrebbero cozzare con le disposizioni del codice penale ». « Il Comitato Centrale della Società Dante Alighieri non può scegliere miglior testimone della erroneità patente di tali asserzioni che il Presidente dei Ministri del Regno d'Italia. « La Società Dante Alighieri non si è tenuta segreta; ha operato e discorso alla luce del giorno; ha comunicati i suoi intendimenti al Governo e dal Governo ha ricevuto conforto ed aiuto. Ciò basta a provare che nessuno dei fini che le attribuisce il Decreto Austriaco, le si può legittimamente attribuire: ed è obbligo, non diciamo soltanto nostro, ma del nostro stesso governo di protestare contro asserzioni che impegnano la lealtà nostra e sua. « La Società Dante Alighieri non si è proposta di esercitare altra influenza in ogni paese dove vivono italiani, se non quella che società della stessa natura esercitano dappertutto, senza nessun sospetto di operarsi ad altro che mantenere vivaci e fecondi alcuni vincoli intellettuali, morali e storici. In Austria stessa i Tedeschi e gli Slavi fuori dei suoi confini la esercitano rispetto a’ Tedeschi e agli Slavi dentro i suoi confini. Perchè solo agli Italiani, che non sono retti dal Governo Austriaco, dovrebbe essere vietato di esercitarla rispetto a quelli che sono retti da esso? Gioverebbe al Governo Austriaco stesso mostrare al mondo che solo gl'italiani considera come nemici, e dove per gli altri popoli il Governo Austro-Ungarico è monarchico, solo per esso non schiva di parere tirannide? « Noi non entriamo a giudicare l’atto altamente rincrescevole per il quale è stata sciolta la Società Pro Patria, che aveva comune i fini con noi; fini supremamente civili, razionali e degni di osservanza e rispetto. Noi sappiamo che non potremmo dirigerci al nostro Governo se intendessimo chiedergli che esso comunicasse all’Austriaco un nostro giudizio e suo.