346 Parte I • Considerazioni di oggi. sidente del consiglio ungherese conte Stefano Tisza (Cfr. le sue Briefe, Berlino 1927). La introduzione del suffragio universale in Ungheria aveva avuto conseguenze anche più disastrose che in Austria. L’idea di farlo applicare in Ungheria era venuta pure dall’Arciduca Francesco Ferdinando. Già in Austria gli era riuscito di rendere impotente il parlamento mediante la adozione del suffragio universale. Adesso voleva ottenere lo stesso risultato anche in Ungheria al fine di spezzare l’odiata preminenza dei magiari. L’Europa ha adottato quasi da per tutto il suffragio universale. L’avvenire dimostrerà se esso porta fortuna oppure disgrazia ai popoli. Tisza trovava che anche nei paesi occidentali il suffragio universale aveva fatto scendere il livello delle istituzioni parlamentari. Nel suffragio universale egli vedeva una minaccia per la razza magiara e per lo Stato ungherese. Egli cercava di andar incontro su terreno diverso, alle altre nazionalità dell’Ungheria, ed in ispecie ai rumeni. Secondo narra il Muret, dell’istituto di Francia, che alla figura dell’arciduca Francesco Ferdinando ha dedicato uno studio ricco di erudizione, di informazioni e di osservazioni sottili (Muret : L’Archiduc François Ferdinand, Paris 1932, Grasset, pagg. 115 e 119), neanche Francesco Giuseppe avrebbe avuto una grande simpatia per gli ungheresi, ma avrebbe saputo dominarsi e nascondere i suoi sentimenti, mentre invece Francesco Ferdinando aveva natura irruenta, esplosiva. Egli affettava di non temere i magiari e rimproverava a suo zio di trattarli troppo bene: «Essi hanno dei grandi baffi, ma nient’altro! ». Nel 1907, Imperatore e Arciduca ereditario si erano recati in Ungheria per il quarantesimo anniversario dell’incoronazione di Francesco Giuseppe. Durante una cerimonia, l’arciduca sussurrò all’orecchio dell’imperatore: «Decisamente, io mi trovo male in mezzo a questo popolo» e l’imperatore gli rispose a bassa voce: «Anch’io». L’arciduca non faceva mistero del suo malcontento per essere gli ungheresi venuti dalla lontana Asia ad... imbarazzare gli Asburgo. La sua «boutade» fu raccolta e non venne dimenticata : « Es war eine Geschmacklosigkeit von den Herren dass sie überhaupt nach Europa gekommen sind ».