I rapporti fra italiani e tedeschi. 261 come ogni vero austriaco, aveva un fondo di tenerezza per l'Italia. Alla amica del cuore, Dorotea von Lieven, moglie dell’Ambasciatore di Russia a Londra, scriveva da Firenze: « Tutto qui spira grandezza, gusto, umanità, purità. Credo che qui con voi sarei più felice che in qualunque altro luogo ». In epoche più recenti, i rapporti fra italiani e tedeschi continuano ad essere cordiali. Per la seconda metà del secolo scorso il Tamaro così si esprime (Cfr., op. cit., pag. 559): «A Trieste, i tedeschi, che contavano ottimi elementi commerciali, cercarono di sviluppare la loro colonia, ma erano soggetti a rapida italianizzazione. In generale l’azione tedesca a Trieste fu essenzialmente austriaca o austro-tedesca. Si potè osservare spesso una notevole tensione di rapporti fra il console germanico e la colonia tedesca della città. Ma si potè osservare altresì, che gli elementi più fedeli alla idea pangermanistica avevano simpatie per l’irredentismo, perchè avevano comuni con esso l’avversione contro gli slavi e il desiderio di veder distrutto l’impero asburgico». La quale osservazione è perfettamente corrispondente al vero. Chi scrive ha avuto frequenti contatti con pangermanisti residenti a Trieste ed è stato, con alcuni di essi, in relazioni di vera amicizia. La più completa franchezza caratterizzava questi rapporti pur con i rischi del regime austriaco. Il nucleo della comunanza di idee era il seguente : Bisogna che la monarchia si sfasci, perchè essa è ugualmente pericolosa per i tedeschi e gli italiani. Essa insidia ambedue le nazionalità a favore degli slavi. L’alleanza fra il pangermanismo e l’irredentismo italiano dovrà accrescersi e potenziarsi al massimo grado se salirà sul trono l’arciduca Francesco Ferdinando, favoreggiatore degli slavi. La necessità preminente dello sfasciamento della monarchia faceva considerare, con simpatia, ai pangermanisti e agli irredentisti italiani più lungimiranti anche l’irredentismo serbo e gli altri movimenti centrifughi. Ma fra irredentisti italiani e irredentisti locali slavi non esisteva alcun rapporto, prima di tutto perchè irredentisti slavi a Trieste non ce n’erano e poi perchè sarebbe mancata la fiducia nella loro lealtà. Comunque,