XVIII proprio destinato a raccogliere successi ed allori più definitivi di quelli ottenuti con la strategia militare e non gli serve neppure Vespediente tattico delle « influenze di confessionale», dato che gli scritti che parlano sono di un imveratore luterano!... Noi aggiungeremo soltanto che la citazione fatta qui delle annotazioni autografe di Guglielmo II. ossia delle di lui istruzioni al Ministro degli esteri germanico, non sono da noi addotte come un elemento aggravante nei confronti della particolare responsabilità della Germania, nui per la sola precisazione delle rispettive posizioni. In quanto alla questione della «responsabilità per la guerra», ci richiamiamo esplicitamente al cenno fattone in altra parte del libro (pag. 363 e seg.). Per apprezzare completamente la prosa e la logica dello sfortunato Maresciallo, riprodurremo ancora un altro passo del citato libro di lui (pag. 127) che ritorna sulle responsabilità della Santa Sede. Eccolo integralmente: «Il romano Pontefice, il principe della pace, gettò la maschera e (d’accordo con gli ebrei e con i massoni) incitò alla guerra. L’inviato bavarese presso il Vaticano, von Ritter, telegrafava il 26 luglio 1914 al Governo bavarese : «Il Papa approva un energico passo dell’Austria verso la Serbia e non valuta molto gli eserciti di Francia e di Russia nel caso di un conflitto con la Russia. Il Cardinale Segretario di Stato spera pure che questa volta l’Austria terrà duro. Egli si chiede quando dovrebbe muovere guerra, se non fosse decisa a respingere con le armi un movimento esterno, il quale ha provocalo Vassassinio dell’Arciduca ereditario e mette in pericolo l’esistenza dell’Austria, data la sua attuale situazione. Nelle sue dichiarazioni si manifesta il timore della Curia romana di fronte al panslavismo ». a Da quanto esposto — conclude il Ludendorff — risulta chiaramente che il romano Pontefice Pio X voleva la guerra e che sfruttava la sua qualità di «.Santo Padre» e di suprema autorità per ogni cattolico del mondo al fine di realizzare la sua volontà politica, solennemente annunciata al momento della sua elezione. La Germania e la Russia, gli Hohenzollern e i Roma-nof, la Chiesa protestante e quella ortodossa, i tedeschi e i russi erano considerati dal romano Pontefice come nemici. Solo dopo