La marcia verso il crollo finanziario. 549 Ogni persona paga per imposte Anno Quota di debito dirette indirette per persona in Corone 1862 256.4 6.46 14.8 1872 280.6 8.69 20.52 1882 325.1 8.53 22.56 1892 355.6 9.40 25.25 1902 344.0 10.98 29.98 1906 351.4 11.61 32.91 1902 429.1 13.99 38.45 Queste cifre non hanno bisogno di commento! I NUOVISSIMI DEBITI. Si può dire che negli ultimi tre o quattro anni i Ministri delle finanze austriaci ed ungheresi si sieno effettivamente disputati i momenti meno sfavorevoli dei mercati monetari, per collocare prestiti sempre più ingenti. La monarchia austro-ungarica chiuse il 1913 con un debito fluttuante per l’enorme importo di oltre un miliardo di corone. Se si tien conto della natura tutt’affatto speciale dei Buoni del Tesoro, non si può non restare meravigliati di questa cifra, tanto più se si ricorda che nello scorso anno l’Austria-Ungheria venne a pagare per i prestiti assunti all’estero mediante la cessione dei Buoni del Tesoro oltre il 7% di interesse. Il 1914 ci portò la presentazione da parte del Ministero delle finanze, dell’autorizzazione di contrarre un nuovo debito di mezzo miliardo di corone. L’Ungheria fu più sollecita dell’Austria; essa, che già in autunno aveva collocato 400 milioni di nuove obbligazioni, contrasse all’estero un nuovo debito di mezzo miliardo di corone. L’esito della sottoscrizione fu dapprima vantato brillantissimo, come quattro anni fa in analoga occasione. Poi, come quattro anni fa, risultò invece che la sottoscrizione elei prestito era riuscita molto male. Dall’annessione della Bosnia-Erzegovina, l’Ungheria ha aumentato il suo debito pubblico di circa 1600 milioni di corone, ossia del 25%; dall’inizio della guerra balcanica l’aumento fu del 15%. Commentando queste cifre, VuOesterr. -Volkswirt » di Vienna scrisse : « Das ist ein unmoegliches Tempo der Schuldenvermehrung!» È un inamissibile crescendo d’indebitamento! L’Austria, come si disse, fu preceduta dall’Ungheria nel fare appello al mercato monetario. Le difficoltà parlamentari in Austria, facendo intravvedere altri ritardi nell’approvazione del nuovo pre-