336 Parte I • Considerazioni di oggi. Noi promettiamo tutti, unanimemente di restar fedeli a questo [programma; solo se non potesse essere realizzato, noi onestamente lo rinnegheremo. Lo storico austriaco commenta : il malevolo poeta doveva aver ragione, in tutto! Nei primi tempi della vita costituzionale austriaca, dal 1867 al 1878, lo Stato fu retto dai liberali tedeschi. Ma essi vennero in conflitto con la Corona per la questione dell’occupazione della Bosnia-Erzegovina. I tedeschi non erano favorevoli ad aumentare il numero e quindi l’influenza degli slavi nella monarchia. Essi si opposero all’occupazione e ai relativi crediti. Nel Consiglio dei ministri, Francesco Giuseppe, (secondo narra il Chlumecky : Erzherzog Franz Ferdinand, Berlino 1929, pag. 19) alzò sdegnoso il pugno, chiuse gli occhi e, tremando d’ira, pronunciò le seguenti parole: «Verrà il giorno del castigo». Il castigo prese la forma del conte Taaffe, un nobile di origine irlandese che, come Presidente dei Ministri, orientò la politica dello Stato verso il favoreggiamento degli slavi. I tedeschi avevano avuto ancora la forza di rovesciare il Gabinetto feudale e slavizzante del conte Hohenwart, ma, privati del potere e nella impossibilità di riafferrarlo, per l’avversione della Corona, non riuscirono, malgrado ogni loro sforzo a rovesciare il Gabinetto del conte Taaffe, il quale, auspice e patrona la dinastia, sviluppò una politica decisa di slavofilia che respingeva i tedeschi (Verdràngung des Deutschtums). Con Taaffe incominciò pure il metodo di evitare la soluzione delle grosse questioni mediante meschini ripieghi ed espedienti. Taaffe stesso aveva definito il suo sistema « Fortwursteln » (salcicciare avanti, tirar avanti pasticciando). Non arrivare alla rottura con nessuno e neppure soddisfare mai alcuno completamente, questa era la finalità del suo governo di altalena. Dapprima ferì i tedeschi con 1 ’’anello di ferro, la maggioranza slava, poi cercò di trovare nuovamente una via verso di essi. La politica dello « scudiscio e dello zuccherino». Il conte Taaffe fu il primo Presidente dei ministri austriaco che si rifugiò in quel grandioso indebitamento senza