Hohenlohe e gli slavi. 243 espulsione da Trieste di numerosi cittadini italiani. Il malcontento fremeva ancora allo scoppio della guerra. In realtà le misure austriache eran un sintomo avviliente della contradizione della politica e degli intrighi e delle ambizioni contrastanti alla Corte di Vienna. Ho già accennato che il fidanzamento dell’arciduca Francesco Ferdinando con la graziosa dama di corte dell’arciduchessa Federico aveva dato luogo ad una tensione fra la famiglia dell’arciduca Federico e l’arciduca Francesco Ferdinando, perchè vi era stata la speranza di un matrimonio della figlia dell'arciduca Federico con l’arciduca ereditario. In mancanza di questo, la famiglia dell’arciduca Federico si acconciò al matrimonio della figlia col principe Goffredo Hohenlohe, uno di quegli aristocratici austriaci, che colla loro leggerezza e incapacità molto hanno contribuito al crollo dell’impero degli Asburgo. Altrettanto ambizioso quanto inutilizzabile, egli soffriva per l’antipatia tenace dell’arciduca Francesco Ferdinando. Per sottrarsi a questa jattura egli ebbe una grande idea. Suo fratello Corrado era allora Governatore a Trieste. Ambidue i fratelli Hohenlohe conoscevano l’idiosincrasia dell’arciduca ereditario per l’Italia. Perciò Goffredo consigliò a Corrado di approfittare della prima occasione per colpire con grande fracasso gli italiani. Questo fu anche fatto da Corrado Hohenlohe e ciò proprio nel momento in cui le relazioni italo-austriache si erano effettivamente migliorate. Il procedimento del principe Hohenlohe, all'indomani di un atto di cortesia italiano (invio di una depu-zione militare per la celebrazione del giubileo della Accademia militare di Wiener Neustadt) venne risentito in Italia come un affronto e fece cattivo sangue. Ma l’arciduca Francesco Ferdinando ne era entusiasta. «Das hat der Konrad brav gemacht!». «Bene ha fatto, Corrado!» andava egli ripetendo durante tre giorni di seguito, di ottimo umore, a quanti incontrava, con grande felicità della intera famiglia Hohenlohe. Ma le conseguenze di questa biricchinata dovevano riuscire gravi, doppiamente gravi, alla vigilia di un ultimatum ». Gli italiani irredenti non si lasciarono sfuggire la magnifica occasione per dare incremento alla propria causa.