La Massoneria ha cercato di annettersi le benemerenze patriottiche della Dante Alighieri, della Trento-Trieste e della Lega Nazionale, facendole apparire come le istituzioni « profane» di palazzo Giustiniani. Millantato merito e vendita di fumo. La Dante Alighieri nel Regno e la Lega Nazionale nelle provincie irredente erano enti di azione legalitaria per la difesa della coltura e della lingua italiana nelle posizioni minacciate e abbracciavano vastissime categorie di aderenti. Creavano scuole, ricreatori, biblioteche, ecc. Erano mirabili istituzioni di attiva solidarietà per il mantenimento della lingua italiana. Nulla di più ortodosso e legale, anche dal punto di vista austriaco, della Lega Nazionale. Amplissima organizzazione, ne facevano parte gli italiani irredenti di ogni gradazione politica, dai conservatori che non avrebbero mai concepito un distacco dall’Austria, dai funzionari dello Stato italiani, che dovevano ben coprire i loro sentimenti irredentistici, quando li avevano, e potevano esibire solo un attenuato nazionalismo glottologico e colturale, dai cattolici osservanti che comprendevano tutte le gradazioni del colore e del calore nazionale, ai liberali-nazionali moderati, agli irredentisti dichiarati della Giovane Trieste, ai democratici radicali, ai mazziniani, ecc. Così vasta, così necessariamente, scrupolosamente, aliena da qualsiasi atto meno che legalitario e meno che due volte ponderato, la Lega Nazionale era l’espressione della volontà di conservazione della lingua e della stirpe nelle provincie italiane soggette all’Austria, era la espressione della stirpe stessa, della sua lingua. Gli elementi direttivi dell’associazione erano scelti con cura meticolosa e 12