462 Pakte II - Carte di ieri. naie, alla conquista di Trieste. E questa fiumana slava invaditrice di terre italiane si muove con intenti manifesti e apertamente dichiarati di politica snazionalizzatrice: e, per sventura degli italiani, è disciplinata e diretta dal Governo austriaco. Una volta, prima che l’irredentismo slavo minacciasse la compagine dell’impero, la slavizzazione di Trieste, di Gorizia, dell’Istria e della Dalmazia era promossa e favorita dall’Austria per soffocare un preteso pericolo irredentistico italiano, le cui prove di esistenza si volevano scorgere in ogni più innocente manifestazione nazionale. Ora, che gli slavi dell’Austria e dell’Ungheria, quelli del sud, come quelli del nord, i croati come gli czechi, i serbi come gli sloveni, inneggiano al panslavismo ed alla Serbia e al Montenegro e gridano abbasso l’Austria, la slavizzazione delle terre italiane avviene ed avverrà per placare l’irredentismo slavo, quello veramente pericoloso. E non bisogna sperare purtroppo in un ravvedimento del Governo austriaco a favore degli italiani ad esso soggetti : quand’anche lo volesse, le condizioni della politica interna non glielo permetterebbero. L’Austria — e lo si comprenda una buona volta nel Regno, dove si va ancora ciarlando di un’Austria potenza tedesca — l’Austria è ormai uno Stato slavo, uno Stato il cui avvenire non potrà essere che slavo. Attualmente v’è un conflitto molto aspro fra il mondo tedesco e il mondo slavo in Austria, tra il mondo magiaro e il mondo slavo in Ungheria: ma questo conflitto sussiste per la forma, non già per la sostanza della monarchia, che è prevalentemente slava. Nella presente lotta fra tedeschi e slavi in Austria, il Governo per non dover cedere all’invadenza slava nei paesi tedeschi, favorisce — e lo fa ben volentieri, del resto, per l’italofobia cronica dei governanti viennesi — favorisce e promuove Vespansione politica e demografica slava nelle terre italiane. Anche senza l’opera organizzatrice della slavizzazione delle terre italiane fatta dai partiti slavi e sopratutto, dal Governo austriaco, ci sarebbe una piccola immigrazione slava a Trieste: la città marinara progrediente esercita sempre un grande fascino sulle plebi dell’interno, (/('¿/’hinterland. Ma questa immigrazione slava naturale non preoccuperebbe affatto i triestini, che con tutta facilità saprebbero opporsi alle sue insignificanti conseguenze. Ho premesso queste poche considerazioni sulla natura dell’assedio slavo dell’italiana Trieste, per metterne nel dovuto rilievo l’artificiosità. Artificiosità, la quale si manifesta sopratutto nei mezzi che il Governo e gli slavi impiegano per la conquista della città. Il Governo nomina e promuove quasi esclusivamente impiegati e servi slavi, introduce a Trieste in un sol giorno 700 famiglie di esotici ferrovieri sloveni aprendo la ferrovia dei Tauri, bandisce gli italiani regnicoli (a migliaia), manipola i censimenti in modo da renderli favorevoli alle