Il dissolvimento della monarchia asburgica. 349 mento dell’Austria. Oggi la Serbia è debole e l’Austria è forte. Quando, però, sarà effettuata la separazione deH’Austria dall’Ungheria, allora l’Austria sarà debole e la Serbia forte. Allora soltanto i serbi potranno respirare e verrà anche il giorno, in cui in seguito a qualche avvenimento, tutti i serbi potranno respirare una volta per sempre». E i croati austriacanti, fatte queste delazioni all’arciduca ereditario, lamentavano, non solo le proprie condizioni, ma altresì l’insufficente interessamento della Dinastia a loro favore. Il malcontento si trasformava rapidamente in irritazione profonda negli elementi più attivi, in accorata rassegnazione nei blandi seguaci della idea monarchica, così fra la popolazione civile, come, dal punto di vista austriaco, fra la burocrazia e lo stesso esercito. Della politica contradittoria tutti avevano ragione di dolersi, così i fedeli della monarchia come i sudditi ribelli. La politica perseguiva una meta irraggiungibile: accontentare molteplici forze contrastanti, numerosi interessi irriducibilmente opposti. Anziché governare, ossia comandare, la dinastia voleva accontentare i più forti, ma pur sacrificando le nazionalità meno considerevoli a quelle più forti come numero, non arrivava comunque a soddisfarle. La dinastia aveva abbandonato la superiorità e la missione direttrice dei tedeschi all’accordo con l’Ungheria; aveva sacrificato i croati che avevano dato man forte alle truppe imperiali per reprimere la rivoluzione ungherese e li aveva sacrificati proprio ai ribelli magiari. Ma la misura della indipendenza ottenuta non accontentava ancora i magiari. Aveva «mollato» i tedeschi dinanzi alla invadenza degli czechi, ma alla irritazione legittima dei tedeschi si accompagnava la irritazione degli czechi, perchè il loro programma massimo, il quale di anno in anno diventava sempre più vasto ed imperialistico, non era stato completamente raggiunto. Gli czechi volevano diventare la classe dirigente, più che la classe dirigente, gli arbitri assoluti di una monarchia danubiana slava. L’imperialismo czeco si è rivelato, a guerra finita, solo parzialmente coll’annessione di una massa di altre nazionalità, — tedeschi, ungheresi, polacchi, slovacchi, — sensibilmente superiore al numero degli czechi.