i3S IL VI AVE E IL JM 0N7ELL0 135 tinuava nell'impari lotta abbattendo molti avversari, finché cadde gloriosamente crivellato di colpi. (Susegana, 29 ottobre). Sottotenente Lupi Giulio, da Ariano di Puglia, del XXVI Reparto d’assalto. Volontario di guerra, benché reso inabile per grave ferita riportata in combattimento, volle tornare alla fronte. Slanciatosi alla testa del suo reparto contro una forte posizione nemica, cadeva colpito da mitragliatrici avversarie e, morente, sventolava un tricolore inneggiando alla Patria. (Grisolera, 30 ottobre). Capitano Libroia Raffaele, da Napoli, del Regg. Cavalleggeri di Saluzzo. Alla testa del suo squadrone si avanzava contro una batteria nemica che aveva aperto il fuoco su di un fianco del proprio reggimento in marcia. Colpito ad ambedue le gambe, continuava nella carica trascinando il suo reparto sui pezzi e nel conquistarli cadeva colpito a morte. (Tauriano, 2 novembre). Sottotenente Mazzucchelli Baldassarre, da Vercelli, del Reggimento Marina « S. Marco ». Quarantaseienne, volontario di guerra, chiese di passare dai servizi del genio a quelli della fanteria di marina. Insieme ad un reparto arditi si misurò con l’avversario in accaniti corpo a corpo. Grevemente ferito, continuava ad incitare i nostri alla lotta. Moriva dopo qualche giorno, tenendo fino all’ultimo stoico contegno e inneggiando alla Patria. (Basso Piave, Muzzana, 30 ottobre - 3 novembre). Aspirante Ufficiale Citarella Carlo, da Messina, del 2210 Reggimento Fanteria. Alla testa degli arditi del proprio reggimento, si lanciava sul nemico catturando 150 prigionieri e tre mitragliatrici. Ferito gra-