L’imperativo irredentista degli Asburgo. 309 Stato tedesco e allo Stato ungherese, precipitò il ritmo di sviluppo dell’irredentismo italiano. Ormai, fra l’Austria e gli italiani, si stava per giuocare la partita suprema. L’arciduca ereditario voleva l’annientamento del carattere nazionale delle terre italiane soggette alla Casa d’Asburgo. Gli italiani d’Austria non intendevano, a nessun costo, di scomparire. La lotta era dichiarata. Una parte o l’altra doveva soccombere. Vinsero i pochi e i deboli contro i molti e i potentissimi, perchè con i pochi stava la giustizia e stava lo spirito della storia, perchè così era nel disegno della Divina Provvidenza. Allora, qualcuno s’illudeva di essere lungimirante combattendo l’irredentismo italiano, perchè un’Austria forte avrebbe potuto opporsi al panslavismo ortodosso e così tutelare quei più alti interessi italiani che erano minacciati dai movimenti etnici, i quali si poteva dire prendessero origine quasi dai confini dell’Asia. Allora, altri si riteneva sicuro di forzare la linea del progresso civile demolendo nell’Austria l’ultimo Stato cattolico, sostegno principale della Chiesa, onde ne sarebbero derivate la rovina del Papato e la... liberazione dell’Italia dall’eterno nemico e dall’oscurantismo religioso. L’irredentismo sarebbe stato, pertanto, il realizzatore delle emancipazioni ultime del «libero pensiero» e dello Stato laico... È il destino degli uomini, di non vedere due palmi più in là del proprio naso, anche quando non siano fortemente miopi, com’è chi scrive. È la nostra miseria comune di uomini. Con sottile ironia, la storia sconvolge le congetture meglio ideate. La imperscrutabile saggezza del Supremo Reggitore non si lascia ingannare, come la mente degli uomini, dalle apparenze. La monarchia degli Asburgo non era più che solo formalmente uno Stato Cattolico e non rappresentava alcuna seria resistenza contro i movimenti antiromani ed anticattolici del panslavismo. L’Austria coltivava un nazionalismo slavo asburgico, il quale era sostanzialmente, anche se non dichiaratamente, antiromano e rappresentava un germe potenziale di futuri sviluppi anticattolici. Le nazionalità dovevano essere liberate dai vincoli politici dell’antica monarchia per ritrovare la freschezza della ispirazione religiosa pura