484 Parte II - Carte di ieri. LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA MARITTIMO DELL’ADRIATICO. La quistione la più delicata nei dettagli, sebbene non grave nelle sue linee fondamentali, essenziali, sarà quella della distribuzione del traffico marittimo dell’Adriatico fra i porti di Venezia, Trieste e Fiume nei riguardi delle tariffe ferroviarie e del congegno dei servizi marittimi sovvenzionati. Fortunatamente si posseggono tutti gli elementi per una soluzione equa e razionale di quest’arduo problema, che è essenzialmente un problema di buona volontà e di equilibrati criteri politicoeconomici. Con qualche opportuna modificazione, l’inventario delle attuali ramificazioni commerciali terrestri di ciascuno dei tre porti potrà servir di base per la costruzione particolareggiata delle tariffe ferroviarie, le quali, pur senza intendimenti di rigida delimitazione di zone d’influenza, dovranno tuttavia tender a determinare una certa stabilità distributiva di traffici, che dovrebbe avere la sua base nelle distanze ferroviarie dei porti dai rispettivi retroterra e nelle configurazioni idroorografiche. Quanto alla distribuzione ed all’ampiezza dei servizi marittimi — momento questo d’importanza colossale e decisiva per la conservazione e l’incremento della potenzialità dei varii empori adriatici — sempre invidiati e minacciati dalla concorrenza dei porti nordici, converrà procedere ad accordi fra i tre porti per la specializzazione dei commerci marittimi e quindi per l’assegnamento di zone speciali di provenienze e destinazioni a ciascuno emporio. Con ciò non si dice mica che ognuno dei tre porti debba commerciare o soltanto col Levante, l’Oriente ed il Mar Nero, o soltanto con l’Africa e l'Europa occidentale, oppure infine soltanto con le Americhe, poiché tutti e tre i porti massimi dell’Adriatico dovranno posseder comunicazioni marittime con tutto il mondo. Solamente nelle partenze e negli arrivi, ciascuno dei tre porti adriatici avrà trattamento di preferenza per la zona che gli sarà stata assegnata. In sostanza non si tratterebbe altro che di concretare per tre porti quella ripartizione in territori assegnati del mondo commerciale che, mediante trattati rinnovantisi a scadenze di parecchi anni, l’Austria e l’Ungheria avevano già adottato per Trieste e Fiume, con notevole successo di organico coordinamento e funzionamento e con risultati soddisfacentissimi. Di grandissimo momento per tutta la vita nazionale sarà quest’organizzazione dei servizi marittimi nell’Adriatico. Bisognerà vigilare attentamente, perchè non si commetta il supremo errore di non mantenere nella loro piena potenzialità ed efficenza tutte le attuali linee marittime dell’Adriatico (italiane, ex-austriache ed ex-ungheresi, specie quelle antiche e godenti una larga notorietà mondiale del Lloyd di Trieste, dell’Austro-Americana e dell’Adria), però organicamente