608 Pakte II - Carte di ieri. fonici a lunga distanza — che avverrà col ricavato di un nuovo prestito internazionale — consentirà alla nuova Austria quelle funzioni di clearing economico e finanziario medio-europeo, che essa è ottimamente in grado di intensificare. L’Austria — superato il periodo di assestamento — sta diventando la Svizzera economica e finanziaria delle ampie zone economiche contigue. Vienna ha un patrimonio di esperienza commerciale e industriale che potrà meglio valorizzare, mentre l’Università e gli altri Istituti Superiori, la rinomanza del suo corpo medico, le attività artistiche e le svariate produzioni della moda concorrono ad un richiamo sempre più intenso di forestieri. La nuova Austria è ormai una realtà concreta ed efficente e l’Europa può prenderne nota con compiacimento, perchè è un fattore di civiltà e di pace che comincia a vibrare di forza crescente. Immediatamente dopo l’incontro Mussolini-Schober e la firma del trattato di amicizia fra Italia e Austria, fu dato mano alla realizzazione di un grande prestito per la attuazione di vaste opere pubbliche e produttive in Austria. Il Popolo d’Italia del 13 luglio 1930 recava al riguardo la seguente corrispondenza da Vienna: «Il contratto per il nuovo prestito internazionale austriaco si può ritenere ormai perfetto e sarà firmato lunedì prossimo. Della somma totale di 700 milioni di scellini, sarà emessa il 15 corrente una prima quota di 400 o 500 milioni, dei quali 175 saranno assorbiti dall’America, 105 dall’Inghilterra, 65 dalla Svizzera, 50 dall’Austria stessa. Il resto sarà lanciato in Italia, in Olanda, e in Svezia. Nell’ultima fase delle trattative ha avuto una parte importante, per il superamento delle ultime difficoltà, il presidente della Commissione di Controllo della Società delle Nazioni, Mario Alberti. Notevole è il fatto che la Francia non abbia creduto di dover partecipare a questo prestito e tale atteggiamento viene oggi messo in rilievo dal Wiener Neueste Nachrichten, il quale lo contrappone alla larghezza di vedute da cui si è lasciata guidare l’Italia nei suoi accomodamenti finanziari ed economici testé firmati a Roma coi rappresentanti austriaci. A questo ultimo gesto dedica oggi un lungo commento il Neues Wiener Journal. Il quotidiano viennese intitola il suo articolo: «Ringraziamento all’Italia » e scrive fra l’altro: «L’Italia ha dimostrato nuovamente, in occasione della conclusione delle trattative di Roma, quale serietà annetta alle assicurazioni di amicizia per l’Austria. Allorché al Senato italiano venne in discussione e fu approvato all’unanimità il trattato di amicizia con l’Austria, il relatore assicurò nuovamente che l’Italia fascista avrebbe provato questa amicizia anche coi fatti e che in Austria si sarebbe sempre potuto fare affidamento sulla vicina meridionale. Sebbene già allora si sapesse che queste parole non costituivano soltanto un bel gesto e che l’Italia fascista in generale non ama le vuote frasi, tuttavia ora anche la grande massa degli austriaci ha capito quanto preziosa sia nella pratica questa