L'irredentismo rumeno. 589- LA MAGIARIZZAZIONE DEI RUMENI. «La Transilvania è ora in balìa degli ungheresi che mettono fuori di vigore le leggi votate dalla Dieta di Hermannstadt, impongono un commissario regio, introducono leggi elettorali antirumene nel 1874» magiarizzano le scuole rumene popolari nel 1879, le medie nel 1883, gli asili infantili nel 1891. Nella prima metà del secolo scorso la lingua degli uffici è la latina. D’ora innanzi sarà la magiara e non solo per gli ungheresi, ma anche per i rumeni. Il magiaro entra poi successivamente nella magistratura e nella Chiesa. Sebbene talune leggi magiare possono sembrare abbastanza liberali in materia d’uso di lingue non magiare in Ungheria, pure la sostanza è ben differente dalla forma, tanto che nel 1887 il magiaro Mocsary potè dire alla Camera di Budapest: a Noi possiamo dire in faccia al Parlamento ed al Governo che le leggi non vengono rispettate, che la legge sulle nazionalità esiste solo sulla carta e non è applicata in alcuna sua parte,». « Magiarizzate si sono le ferrovie, magiarizzati furono i nomi delle regioni e delle città. L’ordinamento elettorale è quanto di più astuto si sia potuto immaginare per soffocare la voce dei rumeni. Si andrebbe troppo oltre, volendo esporre tutta la sottile geometria elettorale, per la quale si spogliano i rumeni dai loro diritti elettorali o questi diritti si neutralizzano. Tutto il congegno elettorale, nei dettagli, come nella sostanza, tende a rendere impotenti i rumeni. Dei 73 deputati transilvani solo 50 vengono eletti dagli undici comitati dove la popolazione è in prevalenza non magiara, mentre i 4 comitati magiari eleggono 23 deputati. Di 50 circoli elettorali non magiari, 14 appartengono ai sassoni, altri 36 dovrebbero appartenere ai Rumeni. Invece la geometria dei circoli elettorali ne ha fatto artificiosamente non meno di 22 nelle mani dei magiari. Tutti questi 22 circoli elettorali hanno meno di 1000 elettori (da 930 a 158); i loro confini sono così stabiliti, che gli elettori rumeni sono sempre in sicura minoranza di fronte agli elettori magiari. Il risultato della geometria elettorale è convincente: alla Camera di Budapest i Rumeni non hanno che 5 deputati nazionali... « Ma per ottenere siffatti risultati non basta l’abilità delle leggi, ci vuole anche la violenza. In Ungheria il voto non è segreto, ma deve essere dato pubblicamente. Chi vota per il candidato rumeno viene perseguitato. Se nonostante le intimidazioni, il candidato rumeno ha la maggioranza, interviene la forza pubblica e col pretesto che il pubblico è irredentista, procede ad arresti e fa uso dell’arma. « Nelle ultime elezioni restarono uccisi dieci rumeni. L’illustre prof. Jorga, dell’università di Bucarest, ha pubblicato un intero volume sulle elezioni in Ungheria (1910), in cui non fa altro che enumerare i fatti e i casi, per i quali tre milioni e mezzo di Rumeni non hanno che