182 Parte I - Considerazioni di oggi. irredentismo clamoroso di piazza, che ne teneva lontani gli elementi costituzionali, Tessersi la Dante tenuta con cura fuori del loro ambiente, accese le diffidenze, i sospetti e le antipatie degli elementi irredentisti di sinistra, i quali più che servire la causa dell’irredentismo, di essa si servivano per quella propaganda che doveva portare alla rivoluzione repubblicana da loro auspicata e dalla Francia in ogni modo aiutata. L’essere stato assunto alla presidenza un moderato come l’illustre Ruggero Bonghi aveva addirittura indignato i fieri rivoluzionari. « Per simile gente, nota il Guerrazzi, il quale era pur egli sinistreg-giante (pag. 101) nulla significava, settaria come era, che, ad esempio, Ernesto Nathan avesse consentito di lavorare, per un’azione di interesse nazionale, accanto a Ruggero Bonghi. Quegli uomini compassionavano i giovani di estrema sinistra, di essersi lasciati accalappiare, secondo loro, in un consesso, che, nella mente di quelli accortissimi, non sarebbe stato mezzo acconcio per agitare fra gli italiani l’idea della integrazione nazionale, ma, piuttosto, di questa un vero e proprio spengi-toio... ». In tutti gli Stati, i quali avevano, a quel tempo, società di carattere nazionale simili alla Dante, i rispettivi Governi erano alle stesse assai larghi di aiuti e di incoraggiamenti di ogni genere. E così VAlliance Française, la Società di Cirillo e Metodio, la Società di beneficenza di Mosca, lo Schulverein tedesco furono sempre dai propri governi grandemente favoriti, mentre in Italia, in quei primi anni almeno (pag. 181), i rapporti della Dante con i Governi furono ben diversi. Si capisce come il marchio di irredentista, ch’essa, senza sua colpa, ebbe troppo evidente prima che potesse muovere i primi passi, obbligasse i governi di una Italia nel fatto non ancora interamente libera, a qualche riserbo. Ma, comunque, senza compromettersi, quei giovani avrebbero potuto facilitare gli sforzi della Dante. Francesco Crispi volle e seppe farlo. Ma gli altri uomini di governo se ne guardarono bene. Sol più tardi mutarono di contegno. Ma sempre il loro amore espressero più con parole che con fatti. E può dirsi che, per lo più, maggior considerazione cercassero essi o trovassero nel celebrare la Dante, che non dessero ausilio