266 Parie I - Considerazioni di oggi. musica ebbe da secoli i più insigni cultori, venivano allestiti dai più illustri artisti e con masse orchestrali che nessuna altra capitale poteva vantare, tutto questo doveva servire ad impressionare le popolazioni che dentro e fuori, per ragioni politiche e per altre di razza e di religione, solevano fare gli occhi di triglia al mondo moscovita, cercando di fondare su di esso il proprio avvenire. Si voleva in altri termini con questo rigoglioso fiorire delle arti e delle scienze impressionare gli intellettuali dei popoli avversi, che spinti dal desiderio di sapere vi accorrevano ammirati, e di attenuare in questa guisa, se non smorzare completamente la ripugnanza che le vicende politiche facevano nascere in loro contro l’impero austro-ungarico. Ma a noi, italiani, Vienna destava un’impressione alquanto diversa. Certo anche sulla nostra gente tutte queste nobili manifestazioni dell'ingegno umano esercitavano un fascino eguale, se non superiore a quello che provavano gli altri popoli. E c’erano per giunta i ricordi del passato e le tracce ancora sempre evidenti della parte avuta dagli italiani nello sviluppo dell’arte e della cultura viennese fin dal settecento, quando i nostri poeti e i nostri artisti venivano a cogliere allori alla Corte di Maria Teresa e di Giuseppe II e l’abate Metastasio coi suoi melodrammi strappava lacrime di commozione all’aristocrazia austriaca e il Cima-rosa era acclamato dal mondo musicale viennese e il Daponte forniva al Mozart i libretti per le sue opere e sulle scene liriche imperava sovrana la nostra lingua; ma quei ricordi richiamavano alla nostra mente un’epoca troppo lontana dal nostro spirito, quando la figura del poeta cesareo, pronto ad imbastire versi di occasione per le nozze di un’arciduchessa o per la nascita di un principe di Casa d’Asburgo, non poteva destare quel senso di disgusto che necessariamente dovevano provare le nuove generazioni. Fra queste e quelle c’erano i tristi ricordi dello Spielberg, di Belfiore e di tanti altri martiri, ai quali la nazione italiana aveva dovuto assistere nel periodo del Risorgimento. E, se poteva lusingare la nostra curiosità il fatto che i dintorni della chiesa italiana dei Minoriti, superbo monumento