Il dissolvimento della monarchia asburgica. 331 trattato. L’Italia, senza rinnegare la propria dignità, doveva ribellarsi all’offesa: all’offesa contro la fiducia, all’offesa contro il trattato, all’offesa contro i precisi interessi concreti dell’Italia sull’opposta sponda dell’Adriatico. L’Italia non poteva non dichiarare la propria neutralità, prima, non poteva non intervenire, poi. La mano invisibile aveva condotto la situazione al suo fatale epilogo. Inesorabilmente. Gli Asburgo dovevano precipitare. Eppure, la monarchia degli Asburgo era stata una grande monarchia e gli Asburgo una grande dinastia. La missione degli Asburgo si era illuminata di una intensa luce nella resistenza all’invasione turca, nella cristianizzazione e nell’incivilimento dell’Europa centro orientale, ed aveva avuto nel principe Eugenio di Savoja il suo più geniale stratega e assertore. La missione dell’Austria era quella della diffusione del cattolicismo romano in paesi ancora arretrati e della loro organizzazione civile secondo un modello di buona amministrazione e col vincolo unitario di una sola lingua di comunicazione fra venti nazionalità diverse: il tedesco, come unica doveva essere la comune lingua religiosa : il latino. La dinastia mancò ai doveri della sua tradizionale missione, quando volle trasformare lo spirito apostolico dei religiosi in un ingranaggio burocratico asservito al potere civile. L’apostolato religioso e l’organizzazione civile avrebbero dovuto procedere autonomamente, senza reciproco asservimento, in collaborazione solo spontanea. La decadenza spirituale della religione, nella monarchia degli Asburgo, avvenuta per la comodità e l’invadenza del comando governativo, ne compromise le funzioni. Gli Asburgo avevano finito col considerare i sacerdoti come una delle tante caselle del potere civile e del suo esercizio. Come il clero cattolico, ugualmente, con indifferenza assoluta, il clero ortodosso, i pastori protestanti, i rabbini, gli imani. Fu necessaria la caduta dell’impero perchè si risollevasse, ovunque, negli Stati successori, lo spirito religioso e perchè il Cattolicesimo in essi rifiorisse come spiritualità interiore e cessasse di giacere, inerte, come il semplice specchio