310 Parte I - Considerazioni di oggi. e quindi la difesa contro i bacilli delle corruzioni scismatiche. Nello svincolo dal falso legame diplomatico con gli Asburgo e dal superamento, mediante la vittoria, delle insidie covate dallo Stato Maggiore di Francesco Ferdinando, l’Italia potè conquistare la pienezza della sua autonomia politica ed ebbe, quindi, anche la possibilità degli accordi del Laterano col Papato, realizzando nel modo più mirabile la pace e l’unità religiosa del popolo e dello Stato. Il Crocefisso tornò trionfalmente nelle scuole, proprio quando la Massoneria era convinta che fosse giunto il suo momento.... Col suo programma rivolto alla distruzione dell’italianità in Austria, l’arciduca ereditario Francesco Ferdinando impose agli italiani l’imperativo categorico dell’irredentismo. La Dinastia asburgica, sotto la spinta sempre più deviatrice dell’arciduca, accoppiava al mancamento verso i doveri dell’equità statale nei riguardi degli italiani il tradimento verso la missione tedesca dell’Austria e verso la doverosa lealtà al primato magiaro dell’Ungheria. Questo duplice tradimento dinastico fu di notevole importanza per le vicende della monarchia, ma la devozione dei tedeschi e dei magiari alla monarchia segnò, sopra tutto, il sacrificio di queste due nobili nazioni, le quali tutto offrirono in una fedeltà senza speranza e che doveva ridondare a tutto vantaggio degli elementi dissolutori dello slavismo. Ma ben più grave fu il mancamento dinastico e militaristico nei confronti italiani. Con l’imperativo categorico dell’irredentismo da esso imposto si rese fatale lo scontro definitivo, fino all’estremo limite delle forze. La monarchia degli Asburgo scomparve dalla scena europea. L’imperativo categorico dell’irredentismo derivava la sua assoluta necessità dal carattere non spontaneo, non naturale, ma voluto e violento, imposto dallo Stato, della sommersione delle regioni italiane sotto una marea slava. Di fronte alla gravità del fenomeno coatto si fecero, allora, ampie e approfondite indagini, che furono e restano consegnate alla storia in libri di notevole interesse permanente. Una delle inchieste più vive e piti sinteticamente perspicue — anche se meno ampia e dettagliata