XVI c limpide sino in fondo anche per i profani meno istruiti ». Queste considerazioni dello sfortunato maresciallo non hanno bisogno di commento : si commentano da se. Qualche parola e qualche fatto si possono spendere, invece, per l'allegazione del Ludendorff intorno alle influenze segrete del Vaticano e dei Gesuiti sui principi cattolici. L’Imperatore Guglielmo il non è cattolico, ma luterano. Quindi non si confessa. Quindi non può essere preda delle influenze cattoliche. Egli, non è neppure nuissone, secondo risulta dal «Freimaurerlexikon ». Ebbene, disgraziatamente per la tesi anticattolica dello sfortunato maresciallo germanico, le fonti germaniche indicano, con le parole autografe dell’ex imperatore, in Guglielmo Il il fautore più deciso della volontà di guerra. Incaricato dal Presidente del Reich, Erert, di preparare la pubblicazione di tutti gli atti relativi alle origini della guerra — atti che poi videro la luce nella grandiosa raccolta di documenti che si intitola « Die grosse Politik der europäischen Kabinette » — il Kautsky pubblicò nel 1919 a Berlino i telegrammi, le note, ecc., relativi allo scoppio della conflagrazione, riproducendo altresì i commenti e le annotazioni del Kaiser, a proposito dei quali osserva ( pag. 11): « Nessun linguaggio è calcolato ad essere letto fra le righe più del linguaggio usato dai diplomatici con i quali abbiamo da fare. Solo il Kaiser non si cura di usare frasi diplomatiche. Le sue espressioni non lasciano nulla a desiderare quanto a chiarezza ». Ora, se diamo un occhiata ai dispacci contenuti negli Archivi del Ministero degli Esteri di Berlino, leggiamo : Dispaccio da Belgrado a Berlino in data 24 luglio 1914: « II tono energico e le precise richieste della Nota austriaca sono giunti completamente inaspettati al Governo serbo ». Nota autografa di Guglielmo II, in data 25 luglio: «Bravo! Man hatte es den Wienern nicht mehr zugetraut!». (Bravo! Non si sarebbero più creduti i viennesi capaci di farlo). Il dispaccio da Belgrado prosegue informando sulla riunione del Consiglio dei Ministri serbi e chiude dicendo : « Il Consiglio dei Ministri però non arrivò ad alcuna decisione ». Commenta il Kaiser : «Com’è vuoto tutto il così detto grande Stato serbo. Così sono lutti gli